Il gruppo PD Insieme per Vinci vota mozione a favore della Palestina

(foto gonews.it)

Nell’ultimo Consiglio comunale, il gruppo PD Insieme per Vinci ha votato in maniera favorevole a un ordine del giorno che impegnava il Sindaco e la Giunta alle seguenti azioni:

- A farsi portatori, di fronte al Governo italiano, dell’istanza di riconoscere a tutti gli effetti lo Stato di Palestina come entità sovrana nei confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, nonché membro, a pieno titolo, delle Nazioni Unite;

- Ad esprimere la richiesta di un cessate il fuoco umanitario che permetta di interrompere il massacro della popolazione civile palestinese e consenta la liberazione degli ostaggi ancora in mano ad Hamas;

- Ad attivarsi affinché siano organizzate e sostenute sul territorio comunale azioni e manifestazioni di sostegno al cessate il fuoco e al percorso di Pace in Palestina e Medio Oriente;

- A chiedere il riconoscimento dello Stato di Palestina, non solo sulla base del presente ordine del giorno, ma sulla base di interventi reali, attraverso la costruzione di spazi di confronto tra cittadini. Tali momenti, volti a colmare le lacune sul tema in questione, sono finalizzati, in questo modo, un’azione politica e sociale;

- Ad organizzare e promuovere incontri di informazione e sensibilizzazione sul tema, grazie all’ausilio di esperti, coinvolgendo la cittadinanza ed eventuali associazioni locali per un confronto aperto, attivo ma soprattutto informato;

- A dedicare ai fatti sopraesposti le celebrazioni della Giornata della Pace, istituita il 30 novembre 1981 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite tramite la risoluzione 36/67 nata dalla volontà di creare una giornata all’insegna della pace mondiale e della non violenza;

- Ad incoraggiare, il prossimo 21 settembre, la partecipazione dei cittadini, delle associazioni e delle Istituzioni alla Marcia della Pace Perugia-Assisi 2024, promuovendola; È estremamente amareggiante vedere come, in seguito alla seduta, il consigliere Pandolfi, lo stesso che ha proposto l’ordine del giorno, abbia costruito e divulgato una narrazione distorta e falsata dei fatti, con l’unico obbiettivo di screditare e gettare una cattiva luce sui consiglieri di maggioranza, sul Sindaco e sulla Giunta. Vinci, da sempre, è città di pace e da sempre è vicina e solidale nei confronti dei popoli, come quello palestinese, che vivono in situazioni di conflitto e in cui i diritti umani non vengono garantiti neppure nella loro forma minima.

Proprio per questa ragione, quando all’ultimo Consiglio comunale è stato presentato un ordine del giorno di fondamentale importanza, come quello sul riconoscimento dello stato della Palestina, al gruppo di maggioranza è sembrato prioritario che, dalla seduta, uscisse un documento in grado di lanciare un segnale di unità, che fosse più forte possibile. Il documento ha ottenuto 16 voti favorevoli su 17, vale a dire tutto il gruppo di maggioranza e tutto il gruppo di centrodestra. Un solo astenuto: il consigliere Pandolfi. Si precisa che il testo dell’OdG, grazie ad un emendamento del gruppo di maggioranza, è stato integrato rispetto alle proposte di partenza, con la richiesta, al Sindaco e alla Giunta, di un impegno ancora più sistematico nel sostenere sia iniziative informative sul conflitto mediorientale, sia manifestazioni divulgative di una cultura di Pace.

Questa parte ha trovato il consenso unanime del Consiglio, con lo stesso centrodestra che si è espresso a favore. Il consigliere comunale Alessandro Scipioni, a sua volta, ha presentato un emendamento, relativo ad una frase, presente nelle premesse: il testo originario che affermava “[…] con l’obiettivo di esercitare una mediazione attiva per la fine dell’occupazione militare israeliana e della colonizzazione dei Territori Palestinesi Occupati e per il rispetto dei diritti umani […]” è stato cambiato in “[…] con l’obiettivo di esercitare una mediazione attiva per la fine di ogni violenza, la stabilizzazione di una pace duratura e per il rispetto dei diritti umani […]”. Il nostro gruppo è ed è sempre stato per la fine dell’occupazione militare israeliana e della colonizzazione dei territori palestinesi occupati. Il riconoscimento dello stato della Palestina e la soluzione due stati due popoli non può prescindere da questo.

Quindi se cambiare una frase nelle premesse, una frase che non stravolge in nessun modo la natura e la sostanza dell’ordine del giorno, avesse significato farlo passare all’unanimità, per noi era il segnale giusto da dare in un momento in cui servono soluzioni condivise, dialogo e messaggi di pace, anche partendo dal nostro piccolo. Emendare la frase in premessa non significava disconoscere l’occupazione militare israeliana, come qualcuno è andato ingiuriosamente a raccontare, per giustificare la propria astensione, ma significava convergere sulla parte fondamentale dell’OdG, ovvero il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, dello stato di Palestina e il perseguimento di una pace che riguardi tutti i popoli coinvolti in uno dei più feroci massacri della storia recente. Abbiamo ritenuto fondamentale, ribadiamo, come gruppo di maggioranza, che dal Consiglio comunale uscisse un messaggio largamente condiviso a sostegno della fine del conflitto mediorientale, con la fine di ogni occupazione violenta, di ogni massacro e la soluzione che prevede due popoli e due stati, Israele e Palestina.

Quindi viene da chiedersi per quale ragione mettere alla berlina il gruppo di maggioranza, per aver votato un emendamento, che non stravolge in nessun modo il senso di fondo dell’OdG, per far sì che ci fosse un consenso più largo possibile all’interno delle forze politiche presenti in Consiglio. Oltretutto, facendo sì che anche le forze di centrodestra si esprimessero a favore dell’istituzione di un legittimo stato Palestinese. È grave creare narrazioni distorte per fini di spicciolo consenso politico, ma estremamente grave è strumentalizzare una delle più sanguinose carneficine che da 70 anni logora e strazia il Medio Oriente, come il conflitto israelo-palestinese. Al di là delle polemiche e delle narrazioni, che vanno in secondo piano rispetto all’obbiettivo primario, Vinci, come città di Pace, continuerà, come ha sempre fatto, a manifestare vicinanza nei confronti delle popolazioni oppresse dalla guerra, a battersi, nel suo piccolo, per il riconoscimento dello stato della Palestina, a portare nelle sedi opportune le istanze per la fine del conflitto e del genocidio in atto, promuovendo iniziative, momenti di confronto, sensibilizzazione e divulgando la cultura della Pace.

 

I consiglieri del gruppo PD Insieme per Vinci
Lorenzo Micheli
Clarissa Pasquali
Cristina Bortolai
Francesco Redditi
Veronica Marradi
Sara Giotti
Luca Melan

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