Un 35enne si suicida nel carcere di Prato, è il secondo caso nella stessa struttura in dieci giorni

Un 35enne tunisino si è suicidato nella casa circondariale di Prato, impiccandosi nella sua cella del reparto isolamento. Questo è il secondo suicidio avvenuto nella stessa struttura in dieci giorni. Dall'inizio del 2024, il numero totale di suicidi nelle carceri italiane ha raggiunto 66. La notizia è stata riportata dal segretario generale del Sindacato polizia penitenziaria (Spp), Aldo Di Giacomo.


I COMMENTI

Carceri, Furfaro (Pd): "Quarto suicidio. E la destra diceva 'va tutto bene'"

"Quattro suicidi in sette mesi. L'ultimo poche ore dopo che il governo si è nuovamente rifiutato di prendere un impegno per uscire da una situazione emergenziale che la città di Prato - dalla Camera penale si sindacati, dalle forze dell'ordine al personale che ci lavora - aveva definito di crisi e non più sostenibile. Un altro suicidio pochi giorni dopo la visita di una parlamentare della maggioranza che parlava di un carcere tenuto bene e di nessuna emergenza. Purtroppo, la realtà a volta è terribile. E oggi nonostante gli appelli siamo a contare nuovamente una vita spezzata. In Parlamento in queste ore stiamo approvando il dl carceri, una misura tanto urgente quanto inutile, che non aiuterà il carcere di Prato come nessun altro carcere a uscire da una situazione di emergenza. Non so come faccia Nordio a fregarsene di Prato e di tutte queste morti, ma la cosa certa è che continuare così, senza intervenire, significa macchiarsi di una responsabilità disumana". Lo dichiara Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico.

Biagioni (PD): "Totale fallimento delle istituzioni"

"Un altro suicidio nel carcere della Dogaia a Prato. Un'altra vita spezzata, la quarta nell'arco degli ultimi sette mesi. Siamo di fronte al totale fallimento delle istituzioni e dello stato di diritto. Gli appelli e le iniziative lanciate in queste settimane dalla Camera penale, dalle associazioni e dallo stesso Partito Democratico sono rimasti inascoltati, etichettati come 'campagna contro il governo'. Spero solo che dopo questa ennesima tragedia il ministro della Giustizia Nordio intervenga con urgenza sulle condizioni di vita e di lavoro all'interno della Casa circondariale di Prato". Lo dichiara Marco Biagioni, segretario PD Prato

Blasi (Pd): "Rispetto dei diritti umani e riforme strutturali

"È successo ancora: un'altra persona si è tolta la vita nel carcere della Dogaia a Prato. Si tratta del quarto suicidio in poco più di sette mesi all'interno di questa struttura carceraria, il 65esimo nel nostro Paese. Abbiamo davanti a noi una situazione tragica che chiede un intervento immediato", ha commentato il portavoce del PD Toscana Diego Blasi. "Alla Dogaia, le condizioni di vita - tra blatte e cimici dei letti, celle senza docce e temperature roventi -, la mancanza di adeguato supporto psicologico e il sovraffollamento stanno contribuendo a una situazione insostenibile. Le parole della deputata di Forza Italia Erica Mazzetti sulla struttura definita 'accettabile' sono sconcertanti, così come la bocciatura di oggi, da parte della maggioranza, dell'odg che chiedeva al governo di intervenire per sanare la situazione di crisi della Dogaia", ha aggiunto.  "Quella nelle carceri italiane non è vita e non è riabilitazione, ma è una lenta condanna a morte. Il sistema carcerario non può essere questo: deve rispettare i diritti umani, garantendo condizioni di vita dignitose, un adeguato supporto psicologico e misure per ridurre il sovraffollamento delle carceri, promuovendo al tempo stesso la riabilitazione e il reinserimento sociale dei detenuti. Solo attraverso un approccio umanitario e riforme strutturali potremo prevenire ulteriori tragedie e costruire un sistema giusto ed efficace", ha concluso.

Martini (PD): “DL Carceri provvedimento vuoto, siamo di fronte a una vergognosa mancanza di umanità”

Oggi pomeriggio un nuovo tragico episodio di suicidio nel carcere della nostra città. Oltre alle strutture fatiscenti, al clima rovente ed al sovraffollamento inaccettabile, all’interno della Dogaia ci sono anche pochi agenti, educatori e operatori. Inoltre, servirebbero anche più mediatori culturali per evitare ghettizzazioni e solitudine. Questa drammatica situazione porta ad aumentare la sofferenza e la frustrazione non solo tra i detenuti ma anche tra chi è chiamato a occuparsi di loro. Servono allora provvedimenti legislativi efficaci e non ‘scatole vuote’ come il decreto carceri voluto dal governo, un provvedimento che non stanzia alcun finanziamento straordinario, lasciando una condizione di non vivibilità all’interno degli istituti di pena. Ancora una volta, siamo di fronte a una vergognosa mancanza di umanità”. Lo dichiara Marco Martini, consigliere regionale del Partito Democratico.

 

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