Moda e pelletteria in crisi, le aziende toscane chiudono: numeri impietosi nel 2024

La moda non se la passa bene, la pelletteria men che meno. In Toscana in sei mesi hanno chiuso più imprese che in tutto il 2023. Se si analizza il primo semestre 2024 nella nostra regione sono 304 le attività chiuse, 182 solo nel settore moda.

I numeri arrivano da 'Movimprese' di Unioncamere. "La cassa integrazione non basta più, servono nuove misure. Sono dati allarmanti e dimostrano come si tratti di una situazione strutturale e non congiunturale, che necessita di soluzioni rapide e straordinarie" dicono da CNA Federmoda Toscana.

Secondo il report, nel primo semestre dell'anno in corso erano 9.960 le imprese artigiane toscane nei settori tessile, confezioni-articoli abbigliamento e fabbricazione articoli in pelle; nel 2023 erano invece 10.264, c'è un calo del 2,96%.

La pelletteria toscana vive una forte crisi. Le imprese a fine 2023 erano 3749 e nel primo semestre 2024 sono 3567 con un saldo negativo di - 182 (-4,88%), oltre la metà di quelle che hanno chiuso nell’intero settore moda in Toscana 12 mesi.

Analizzando provincia per provincia, Firenze è quella che colpisce di più. Le iscrizioni al registro delle imprese nel settore pelletteria relativi al primo semestre di quest’anno sono 2358 mentre alla fine del 2023 erano ben 2470, con una diminuzione di ben 112 unità (sul totale di regionale di 182). Nel 2023 avevano chiuso, nell'arco di tutto l'anno, 'solo' 20 aziende.

Se si analizzano, inoltre, i dati di Ebret sul ricorso alla cassa integrazione le preoccupazioni aumentano: più che raddoppiata la media delle ore del settore tessile che passano dalle 63.000 totali del 2023 alle circa 135.500 dei primi 6 mesi del 2024, dati ancora più consistenti per il settore pelli, cuoio, calzatura dove si è passati dalle media di 200mila ore di tutto il 2023 alle circa 400mila ore del primo semestre di quest’anno. Contenuti, ma altrettanto significativi i dati per il settore vestiario-abbigliamento 33.000 ore in media nel 2023 contro le 52mila dei primi 6 mesi del 2024.

Da segnalare, infine, le difficoltà indirette del settore della lavorazione dei metalli e meccanica di precisione, strettamente legato soprattutto alla pelletteria, che vede passare le ore medie di cassa integrazione dalle circa 83.000 del 2023 alle 168.000 della prima metà del 2024, anche in questo caso in 6 mesi le ore medie sono più che raddoppiate.

Attendiamo con fiducia il tavolo della moda convocato dal Ministro Urso il 6 agosto – afferma Paolo Pernici, presidente di Federmoda Toscana -. Auspichiamo misure straordinarie per evitare le chiusure e una nuova progettualità per ripensare le filiere della moda con un'ottica di lungo periodo, coinvolgendo tutti gli attori interessati”. Gli fa eco Paolo Brogi presidente del Mestiere Pelletteria di CNA Toscana: “I dati sono ben peggiori delle aspettative tanto che la tenuta della filiera della pelletteria nella nostra regione è a rischio, questa prospettiva va evitata in tutti i modi rafforzando la collaborazione tra imprese, associazioni di categoria e istituzioni, sostenendo con forza l'impegno del presidente Giani di istituire un tavolo di confronto con le griffe”.



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