In libreria 'Odio', tradotto dalla santacrocese Rachele Cinerari: "Lavoro interessante e stimolante"

È uscito da poco in libreria un volume attualissimo e fulminante. Lo ha scritto Seyda Kurt, si intitola 'Odio - Il potere della resistenza', è edito da minimum fax. Il saggio di Kurt è scritto in tedesco ed è tradotto da Rachele Cinerari, originaria di Santa Croce sull'Arno, che ha reso in italiano la forza prorompente ma anche la lirica di certe pagine di 'Odio'.

Cinerari è assegnista di ricerca in Critica letteraria e letterature comparate, editor e traduttrice freelance. Classe 1992, pur molto giovane ha alle spalle una importante carriera letteraria, basti pensare alla collana 'BookBlock' di Eris.

In 'Odio' Kurt fa una disamina delle varie sfaccettature che questo sentimento millenario ha avuto nella storia. Cinerari ha avuto l'onere e l'onore di trasportare nella nostra lingua un libro in cui, come si evince dal titolo, si parla di odio, ma non necessariamente in chiave negativa.

Come è nata la possibilità di fare questa traduzione? "Ho conosciuto la ex editor di saggistica di minimum fax Alice Spano quando ero editor della collana BookBlock per Eris - racconta Cinerari -. Le avevo segnalato Seyda Kurt come autor* interessante, perché avevo letto il suo primo libro. Spano ha ricevuto la notizia di un nuovo libro di Kurt che le sembrava interessante, mi ha proposto una prova di traduzione ed è andata bene, quindi mi è stata affidata la traduzione". Una grande soddisfazione per la giovane santacrocese: "Sono stata felice anche perché la linea editoriale impostata da Spano mi piaceva molto, il saggio di Kurt mi sembrava molto interessante e 'nelle mie corde'”.

Tradurre non è un lavoro semplice, tutt'altro, Cinerari lo definisce "un lavoro composito". Bisogna trasferire un testo da una lingua all'altra e "riscriverlo in modo da renderlo recepibile dal pubblico di riferimento", quello italiano in questo caso. Magari chi non è del mestiere non sa cosa si fa quando si compie una traduzione, come ci si deve muovere? Cinerari dà la sua versione: "Ci si occupa quindi delle questioni linguistiche, di sciogliere modi di dire e proverbi, di recuperare le citazioni (Odio ne contiene moltissime) quando sono già disponibili in italiano, indicando correttamente i riferimenti bibliografici. Sostanzialmente in parte si prova a mettersi nei panni di una lettrice tedesca e di una lettrice italiana, mentre per il resto si passa il tempo a rincorrere libri in biblioteche e archivi, sfogliarli per trovare e riportare le citazioni in traduzione, segnarsi numeri di pagina".

Importante è anche il 'contatto' con Seyda Kurt: "I chiarimenti che ho chiesto a Kurt erano più che altro delle conferme rispetto ad alcuni riferimenti che vengono dalla cultura popolare tedesca – con la quale in Italia non abbiamo molta familiarità – in modo da renderli in italiano o aggiungere talvolta delle note per rendere comprensibili i riferimenti a chi non sa niente della Germania".

La fase fondamentale è quella della revisione: "Ho potuto lavorare con una revisora davvero molto brava e precisa, Silvia Montis, che mi ha aiutato a correggere qualche errore e a rendere più fluido e incisivo il testo. È importante poter lavorare in un clima collaborativo, perché il lavoro sui testi, anche se è molto solitario, non è mai un lavoro individuale. Può sembrare un paradosso, ma si ha un risultato buono solo se si tiene conto di questo".

'Odio' è stata la prima traduzione in solitaria di Cinerari, che aveva in passato portato in italiano testi più brevi: "Mi è parso un lavoro molto stimolante". E adesso? Che progetti riserva il futuro? "Ho in programma di lavorare ad altre traduzioni. Nel bene e nel male lavorare ai libri è una cosa che mi piace molto, sto progettando quindi di farlo ancora anche come editor, magari parallelamente al lavoro accademico" conclude Rachele Cinerari.

Gianmarco Lotti

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