Lettura scenica a Palazzo Ghibellino per l'anniversario della scomparsa di Ferruccio Busoni

Il 27 luglio del 1924 moriva a Berlino, sognando ancora la sua Italia, Ferruccio Busoni a soli 58 anni. Per il centenario della morte che cade in questo 2024, sabato 27 Luglio dalle 21 nel Cortile del Palazzo Ghibellino di Empoli il prof. Silvano Salvadori, con le voci Andrea e Angela Giuntini, ricorderanno gli ultimi giorni di vita del grande musicista con una lettura scenica e proiezioni.

Consumato nel fisico dalla frenetica attività di concertista, come pure nello spirito dall’essersi trovato nel momento della maturità in una Europa sconvolta dalla guerra, assillato dalla tensione di portare a termine il Doktor Faust, quella grande opera a cui da oltre un decennio lavorava e che considerava il culmine delle sue ricerche, chiuse tragicamente la sua esistenza nel suo appartamento, di cui verrà presentata la ricostruzione (essendo stato distrutto con l’ultima guerra mondiale). Il tutto fra la disperazione dei suoi amati allievi.

Proprio uno di questi, Gottfried Galston, ci ha lasciato un diario dei quotidiani colloqui con il Maestro nei suoi ultimi mesi di vita. Una testimonianza straordinaria da cui emerge l’uomo Busoni attraverso i suoi ricordi, gli aneddoti, le speranze, le amarezze e le passioni che accompagnarono il suo progetto di rinnovamento musicale.

La sua vita di bibliofilo maniacale, di straordinario didatta nonché teorico di una nuova estetica, verranno fatte rivivere fra le stanze della sua biblioteca, della sala di musica e della camera di cui Galston ci ha lasciato anche la planimetria.

Il desiderio più grande era di tornare nella sua Toscana a guidare la vita musicale italiana. Felice Boghen, il cui lascito è presso il nostro Centro Studi Musicali di Empoli, testimonia nel carteggio con Ferruccio, questo ultimo sogno: si stava cercando un villino per farne la sua residenza a Firenze dal momento che a Busoni era stata offerta, con largo plauso, la direzione del Conservatorio “Cherubini”, ma ormai era troppo tardi e l’Architetto dei suoni non ebbe neppure il tempo di rispondere.

Si ricorda anche che nella sala del Circolo Amatori Arti Figurative è sempre visibile l’allestimento della messa in scena nel 1962 al teatro alla Scala della Turandot di Busoni con i costumi e le scene di Fabrizio Clerici.



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