Nuovo stadio a Empoli, PCI: "Non pieghiamoci a denaro e affarismo"

Quello che infiamma la cittadina di Empoli in questi giorni non è tanto il caldo opprimente, quanto il dibattito che si è aperto dopo la presentazione del progetto del nuovo stadio, presentazione fatta alla presenza del ministro competente e di tutti i vip che fanno da satelliti a questo progetto.
 
I toni sono stati trionfalistici, un progetto avveniristico degno di future glorie ed onori; peccato però che ad andare a vedere bene non si tratta di dotare Empoli di un nuovo stadio “Carlo Castellani”, cosa di cui certamente c’è un gran bisogno, ma di un’operazione che prevede  migliaia di metri quadri con destinazione commerciale. Sono previsti negozi, centro commerciale, albergo e auditorium (e il povero “Ferruccio”, nome infelice e provinciale, che fine farà? E la nuova destinazione dell'ex Cinema "La Perla"?), insomma un’opera che andrà a stravolgere l’assetto della nostra cittadina con un impatto che sarà, a dir poco, strutturalmente molto importante.
 
Auspichiamo che si metta in cammino un percorso che tenga davvero in considerazione tutti gli argomenti e le problematiche che necessariamente gravitano intorno a questo progetto, non ultima la considerazione che a Empoli non esiste solo il gioco del calcio, ma sono tante le realtà sportive che da anni sono costrette ad utilizzare luoghi e strumenti obsoleti, se non fatiscenti, per esercitare la propria disciplina agonistica e non.
 
Ci sono poi altri aspetti fondamentali da tenere in considerazione. Che fine farà il "Giro d'Empoli"? Già da molti anni la decadenza di quello che è stato e in parte continua ad essere un luogo fondamentale d'incontro e socializzazione, oltre che commerciale, risulta evidente. Gran parte dei negozi sono ormai in franchising o temporanei. L'apertura del "Coppone" nel 2007 provocò già lo spostamento in quel centro commerciale di negozi e soprattutto di clienti e pubblico. Cosa succederà con l'apertura di un nuovo grande centro commerciale allo Stadio (23 negozi più il resto)? Probabilmente metà della città avrà come riferimento il centro commerciale Coop e l'altra metà il centro commerciale Stadio. Il Giro e il Centro Storico rischiano di vedere ridotta la loro attrattiva a qualche bar ristorante alla moda e magari a (Cinema Excelsior forse?) qualche "megastore". Si parla molto di come combattere il degrado in centro, ma secondo noi la trasformazione di Empoli in un gigantesco mercato non aiuta. Andrebbe semmai riqualificato sia come polo commerciale che associativo. 
 
Insomma se ancora una volta ci si piegherà solo al denaro e all’affarismo, perderà non solo il mondo dello sport, ma tutti noi.
 

Partito Comunista Italiano - Sezione Empolese Valdelsa



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