Montelupo è Partecipazione: "Per commissioni e rappresentanti, minoranze sfavorite"

Francesco Polverini

Nel Consiglio comunale del 18 luglio scorso, con la costituzione delle commissioni consiliari e la nomina dei rappresentanti all’Unione dei Comuni, si sono quasi completati gli atti formali inerenti l’avvio della consiliatura.

Riguardo alle commissioni consiliari, la maggioranza, legittimamente a termini di regolamento, ma non rispettando una prassi consolidata da tempo, ha ritenuto di assegnare ai suoi componenti la presidenza di 4 commissioni permanenti (Territorio e Ambiente, Lavoro e sviluppo economico, Scuola cultura turismo e sport, Politiche Sociali e Pari opportunità) nonché della commissione speciale Progetto Colorobbia – Fabbrica e Innovazione.

Alle opposizioni sono andate le altre due presidenze. Al nostro gruppo, quella della commissione Affari Generali (in quanto commissione di garanzia), mentre al gruppo di centrodestra è andata la presidenza della commissione speciale Villa Medicea in base ad una coincidente visione politica relativa agli sviluppi dei progetti intorno a quel bene.

La motivazione del venir meno di una prassi consolidata e tesa ad un’apertura verso le minoranze è stata quella di “evitare squilibri nella maggioranza”.

Per quanto riguarda l’Unione dei comuni i due seggi che spettano alle minoranze vengono eletti tra i componenti della stessa opposizione.

Anche qui, nonostante la nostra proposta, democratica e di reale rappresentanza del territorio nelle istituzioni sovraterritoriali, fosse di “un rappresentante per ogni gruppo”, in forza della maggior peso in termini di seggi (3 contro 2), sono stati invece eletti solo consiglieri del Gruppo Consiliare di centrodestra.

Riteniamo che si tratti di logiche che rispondono solo a schieramenti di partito nell’area empolese, pienamente legittime dal punto di vista formale, ma non da quello relativo al rispetto dei criteri di rappresentanza democratica dei cittadini, cosa quest’ultima che pare interessare solamente nel momento del voto e non nelle concreta prassi istituzionale.

Crediamo che le istituzioni non si rispettino solo applicando alla lettera alla lettera statuti e regolamenti, ma facendo vivere le norme dentro la concreta realtà democratica.

Salutiamo, ovviamente, con favore la presenza di tre donne alla guida di altrettante commissioni che la maggioranza si è intestata.

Ma facciamo presente che anche nei gruppi di minoranza vi sono donne di provata capacità politica e professionale che avrebbero comunque rappresentato egregiamente la nostra comunità.

Non possiamo, tuttavia, che prendere atto di queste scelte, rispetto alle quali conserviamo tutta la nostra perplessità.

Fonte: Montelupo è Partecipazione



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