Donne, Aidda ricevuta dalla ministra Roccella: al centro denatalità e spopolamento dei borghi

La presidente delle Donne imprenditrici Giachetti: “Vogliamo realizzare progetti di sviluppo economico e sociale"


Aidda, l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda, è stata ricevuta dalla ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Maria Roccella. Al centro dell’incontro, avvenuto ieri pomeriggio, la proposta di un possibile criterio per la generazione di progetti per fronteggiare il fenomeno della denatalità e dello spopolamento delle aree interne e dei borghi.

La presidente di Aidda Giachetti era accompagnata dalla vice presidente Lilli Samer e dalla presidente della delegazione Liguria Daniela Anselmi.

“La proposta di Aidda si basa sulla piena attuazione dell’articolo 55 del Codice del Terzo Settore che riguarda il coinvolgimento attivo degli enti del terzo settore, attraverso forme di coprogrammazione, coprogettazione e accreditamento – spiega la presidente di Aidda, Antonella Giachetti -. Vogliamo indicare una modalità di realizzazione di progetti di sviluppo economico e sociale che partendo dalla valorizzazione  di musei, monumenti artistici, luoghi della cultura, paesaggi rurali storici, produzioni agricole territoriali possano portare  a ripopolare i territori periferici e le aree interne realizzando al contempo la creazione di servizi di prossimità, di formazione e di digitalizzazione, oltre a creare condizioni per una migliore qualità della vita  delle persone che possono insediarsi in tali zone”.

“Per raggiungere questo obiettivo è necessario che il mondo imprenditoriale e il Terzo Settore insieme alla Pubblica Amministrazione e le Università, si alleino, in forme di partenariato sociale e speciale in grado di programmare, progettare e realizzare possibili modelli di sviluppo territoriale declinati per ciascuna Regione  e non solo – sottolinea Giachetti -. Questa nuova forma di operatività caratterizzata da un effettivo partenariato sociale dovrebbe essere destinata a rappresentare in futuro un vero e proprio “modello sociale” sistematico per affrontare la risoluzione degli attuali complessi squilibri del nostro sistema economico-sociale e intercettare ed utilizzare più efficacemente i fondi disponibili, dal Pnrr ai fondi di coesione e agli eventuali fondi di privati interessati ad investire in progetti simili”.

“Una disposizione normativa che potrebbe essere utilizzata è l’articolo 55 della legge 117/2017 - dice la presidente di Aidda - che prevede il coinvolgimento da parte delle pubbliche amministrazioni degli enti del terzo settore nella co-programmazione, co-progettazione e realizzazione di specifici progetti per la salvaguardia e la migliore utilizzazione dell’ambiente e delle risorse naturali, la valorizzazione e la tutela del patrimonio culturale e paesaggistico, l’agricoltura sociale, la riqualificazione di beni pubblici inutilizzati o confiscati alla criminalità organizzata, il commercio equo e solidale, l’organizzazione e la gestione di attività turistiche e culturali”.

Fonte: Ufficio Stampa

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