I numeri sull’attività di elisoccorso in Toscana sono stati forniti questa mattina in Aula dall’assessore alla Sanità Simone Bezzini, che ha risposto a un’interrogazione presentata dal portavoce dell’opposizione Marco Landi. Landi, in merito al servizio, aveva chiesto “qual è lo stato dell’arte e quali sono le tempistiche circa la stesura del capitolato per l’affidamento del servizio di elisoccorso e quali sono gli intendimenti della Giunta, con particolare riferimento al numero della basi Hems, alla tipologia di elicotteri, agli orari di servizio e alle modalità di impiego del personale sanitario”. Il portavoce aveva inoltre chiesto numeri e dati sulle attività e sui costi negli anni 2022 e 2023.
Bezzini ha spiegato che è in corso la messa a regime della nuova gara, per cui il servizio è in regime di proroga. “Il collegio tecnico sta completando la redazione del capitolato e le altre procedure, per cui al momento non è possibile fornire dati su modi e tempi, che si presumono abbastanza brevi” ha detto l’assessore.
Per quanto riguarda la situazione attuale, la rete si compone di 3 basi Hems e di numerosi altri siti operativi anche per atterraggi notturni. “L’obiettivo è la capillarizzazione del servizio” ha spiegato Bezzini. Le Asl toscane hanno previsto oltre 20 milioni di spesa nel 2023 e 21 milioni nel 2022. Gli interventi effettuati nel 2023 sono stati 2442, nel 2024, dal 1°gennaio al 31 maggio, sono stati 903. La spesa consuntiva nel 2022 è stata di 18 milioni e 575 mila euro.
Landi ha commentato che in Toscana si applica bene il detto “niente è più definitivo del provvisorio”, facendo notare che la proroga del servizio supera ormai i tempi della concessione.
“Occorre fare una riflessione su questo servizio che ricopre un’importanza assoluta per la Toscana, soprattutto per le aree più lontane dagli ospedali come le isole” ha aggiunto.
Secondo Landi, “invece di pensare a elicotteri più grandi e costosi” sarebbe opportuno prevedere una quarta base Hems che permetta di raggiungere più rapidamente le isole ed alcune zone costiere, rispetto a quanto permette adesso la base di Massa.
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