Caporalato, lavoratori a nero nelle campagne di Livorno: maxi-multe

Gli ispettori del lavoro dei carabinieri di Livorno hanno condotto controlli finalizzati al “contrasto al caporalato in agricoltura” nei comuni di Castagneto Carducci e Campiglia Marittima, nell’ambito di una campagna di portata nazionale per la lotta al lavoro sommerso e la tutela dei lavoratori.

Le ispezioni hanno riguardato 5 aziende agricole ed un totale di 25 lavoratori. In tre di queste, oltre la metà, sono state rilevate irregolarità. Nella fattispecie, tutti i rispettivi titolari di ditta, due italiani ed un nordafricano sono stati denunciati in stato di libertà per violazione della normativa in materia di sicurezza sul lavoro che impone l’obbligo di sorveglianza sanitaria per i lavoratori mediante visite mediche periodiche.

Uno di loro, la cui ditta opera a Venturina Terme, anche per la violazione dell’obbligo di predisporre una formazione sufficiente ed adeguata dei lavoratori in materia di rischi connessi alle mansioni svolte.

I carabinieri hanno anche rilevato che due lavoratori dipendenti della ditta facente capo all’extracomunitario, costituenti oltre il 10% della manodopera impiegata, erano di fatto “in nero”, cosa che ha fatto scattare per il titolare la sospensione dell’attività fino a che le irregolarità perdureranno, oltre ad una maxisanzione di 7.600 euro.

All’esito dei controlli per i titolari risultati non in regola, oltre al deferimento a piede libero, è scattata anche l’elevazione di ammende per un importo complessivo di circa 9.000 euro.

I controlli continuano in modo costante a cura dei Carabinieri sia nei maggiori centro urbani che in tutto il restante territorio della provincia di Livorno.

 

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