– La geotermia toscana ieri ha celebrato una vicenda passata che però non è il passato, perché questa storia di talento e di innovazione prosegue ancora oggi, esattamente 120 anni dopo dal giorno in cui, il 4 luglio 1904, il Principe Ginori Conti accese le prime cinque lampadine grazie al vapore contenuto nel cuore della Terra.
Con questo spirito ieri a Larderello si è svolto l’evento di commemorazione dei 120 anni dell’epopea elettrica della geotermia che ha richiamato circa 300 persone, alla presenza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, dei sindaci di Pomarance Graziano Pacini, di Castelnuovo Val di Cecina Alberto Ferrini, di Volterra Giacomo Santi, dell’assessore di Massa Marittima Ivan Terrosi, nonché di autorità civili, rappresentanti delle associazioni di categoria e culturali del territorio, accolti dal responsabile Geotermia Enel Green Power Luca Rossini e dal responsabile area appenninica Enel Riccardo Amoroso.
La giornata si è aperta con la visita del Museo della Geotermia, a cui è seguita l’inaugurazione della mostra fotografica “Le terre del Vapore” di Fabio Sartori nella nuova Sala plastici della sede Enel Green Power di Larderello. La suggestiva fotografia di Sartori, in dialogo con il “cuore caldo” di Toscana ha accompagnato gli ospiti verso l’altra forma di arte protagonista della giornata, ovvero la musica, che nella storia secolare della geotermia ha sempre ricoperto un ruolo importante: la “Banda dello Stabilimento”, composta dalla “Filarmonica Puccini” di Pomarance e da alcuni musicisti geotermici, ha suonato l’inno francese, in ricordo del Conte De Larderel, e poi quello italiano con l’alzabandiera. L’apertura straordinaria e la visita della bellissima Chiesa Gentilizia, all’interno degli stabilimenti di Larderello, hanno introdotto la “Corale di Valle” che si è esibita in un concerto di livello. Il Presidente Giani, insieme ai rappresentanti Enel Green Power e alle Istituzioni, ha chiuso le celebrazioni con un intervento ad ampio raggio sulla geotermia, grande risorsa rinnovabile della Toscana in grado di coprire il 33% del fabbisogno elettrico regionale e di rappresentare più del 70% della produzione da fonte rinnovabile della stessa regione.
Del resto, quel 4 luglio 1904 in cui il Principe Ginori Conti, con un semplice generatore costituito da una dinamo alimentata dal calore geotermico, riuscì ad accendere le prime cinque lampadine producendo elettricità dal calore della terra per la prima volta nella storia dell’umanità, è la tappa di una grande storia toscana che affonda le proprie radici negli usi termali degli etruschi e dei romani, prosegue nel corso dei secoli con l’inizio dell’attività industriale nel corso dell’800 per gli usi chimici, ad opera del Conte De Larderel, e trova il suo compimento con l’avventura elettrica nel Novecento fino al presente in cui il know how di Enel Green Power sviluppato in Toscana fa scuola in Italia e nel mondo per la coltivazione geotermica e lo sviluppo sostenibile di questa energia rinnovabile dal grande fascino, con un’attenzione specifica agli standard ambientali e all’innovazione tecnologica.
Il Museo della Geotermia di Larderello, nelle sue sale interattive al piano terra, custodisce copia del prototipo della macchina con cui il Principe Ginori Conti accese le prime lampadine e, nell’ala monumentale del primo piano, dove si trova la ricostruzione dell’antica abitazione del Conte De Larderel e poi dei suoi eredi, è conservato anche il bastone con cui si narra che il Principe misurasse la potenza dei pozzi, in base a quanto il getto di vapore uscente dalla nuova perforazione sollevasse il bastone stesso.
Per l’occasione, ieri, Enel Green Power ha esposto sulla facciata del Palazzo del Museo della Geotermia la grande effigie dell’esperimento del Principe Ginori Conti del 4 luglio 1904. Aneddoti e pezzi di storia unici dell’Italia e della Toscana che ieri sono stati ripercorsi con gli interventi dei Sindaci e delle personalità presenti e che fanno parte di un’epopea ancora oggi in continua evoluzione, come confermato anche dai dati presentati da Enel Green Power nel corso dell’incontro con le imprese del distretto geotermico, avvenuto mercoledì 3 luglio al Teatro Florentia di Larderello, con un riferimento particolare alle opportunità di formazione e di crescita che Enel Green Power offre alle imprese attraverso i suoi programmi di sviluppo.
Una centralità, quella della geotermia, confermata anche dalle numerose visita di università, gruppi, scuole ed enti di ricerca che anche in questo primo semestre del 2024 si sono recati in visita alle aree geotermiche per approfondire i temi collegati al cuore caldo di Toscana, una risorsa a 360° sia per la sua capacità di essere un’energia rinnovabile h24 sia per i cosiddetti usi plurimi legati all’utilizzo del calore, ma anche per la sua poliedricità in termini di radici storiche, sostenibilità ambientale, cultura, venature artistiche e sfumature naturalistiche. Un vero e proprio spettacolo della natura che, partendo dal magma, segue il #viaggiovapore dal sottosuolo alla superficie, passando per i pozzi e le centrali geotermiche, i teleriscaldamenti, le manifestazioni naturali, le produzioni alimentari d’eccellenza, i poli museali e le espressioni artistiche di cui la geotermia è continua fonte di ispirazione.
A Larderello e in Toscana Enel Green Power gestisce il più antico e al contempo innovativo complesso geotermico del pianeta, con 34 centrali geotermoelettriche per un totale di 37 gruppi di produzione, dislocate tra le province di Pisa, Siena e Grosseto. Oltre a soddisfare il 33% del fabbisogno elettrico regionale e a rappresentare più del 70% della produzione toscana da fonte rinnovabile, la risorsa geotermica fornisce calore utile a riscaldare circa 13mila utenti, 26 ettari di serre e aziende agricole ed artigianali, alimentando anche un’importante filiera del turismo sostenibile con 60mila visite annue tra i poli museali, gli impianti, i percorsi di trekking tra le manifestazioni naturali dei territori geotermici.
Info e dettagli: Museo della Geotermia https://www.enelgreenpower.com/it/museo-della-geotermia-larderello.
Fonte: Ufficio Stampa
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