Il commissario capo Danilo di Stefano va in pensione. Ormai è ufficiale e lo sarà ancora di più da domani quando "appenderà la divisa al chiodo". Lui che nel corso di 30 anni, era il 1994 quando approdò ad Empoli, ha ricoperto ruoli di spicco nelle forze dell'ordine empolesi e ricevuto ogni tipo di onorificenza.
Arruolato il 15 gennaio 1983, di Stefano ha dedicato la sua intera carriera alla cittadinanza, ricevendo numerosi riconoscimenti tra cui, nel 2015, la nomina di Cavaliere al merito delle Repubblica consegnatagli dal presidente Mattarella.
Per di Stefano si chiude un capitolo lungo e proficuo ma il suo impegno nella tutela dei cittadini non finirà con il suo pensionamento: è infatti pronto a ricoprire il suo stesso ruolo ma da un alto punto di vista. Quello del consigliere comunale.
"Anche anni fa mi avevano proposto di candidarmi per il consiglio comunale ma rifiutai - spiega di Stefano – sia perché non reputavo corretto esporre la mia visione politica ricoprendo un ruolo in polizia. Sia perché una volta candidati bisogna andar via dell’ufficio di appartenenza e non rientrare prima di 3 anni. All'epoca avevo una figlia piccola e non volevo allontanarmi da Empoli quindi rifiutai. Adesso però, a scadenza del mio servizio per il commissariato, ho accettato candidandomi con Fratelli d’Italia. Come consigliere la mia idea è quella di continuare a fare come da poliziotto - spiega - ovvero parlare con la gente, elaborare le notizie e servire la cittadinanza seppur da un’angolazione diversa".
Con 54 voti totalizzati, il commissario capo uscente affiancherà Carriero e Peccianti sugli scranni del consiglio comunale di Empoli. Per lui la parola chiava resterà la stessa che ha caratterizzato tutta la sua carriera.
"Per me il tema più vicino e per il quale voglio portare un contributo, è ovviamente quello della sicurezza. Credo - afferma di Stefano - che la cosa importante sia lavorare in favore della città con concretezza e sul pezzo, senza approccio ideologico ma pragmatico. La politica locale ha a mio avviso una prospettiva diversa rispetto a quella nazionale. A volte la soluzione si trova parlando con la gente e rassicurandola".
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