Piccole medie imprese, le strategie di Cna Firenze con Nardella

All’Assemblea pubblica di CNA Firenze Metropolitana, che si è svolta ieri presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze, il presidente dell’associazione, Giacomo Cioni e quello nazionale di CNA, Dario Costantini, hanno delineato le strategie per sostenere il settore delle piccole e medie imprese italiane. In una discussione moderata dalla giornalista Lisa Ciardi, sono emerse proposte concrete per affrontare le difficoltà del comparto.

Negli ultimi dieci anni, le piccole imprese nell’area metropolitana di Firenze hanno subito una forte contrazione, con una particolare sofferenza per le aziende artigianali e settori come costruzioni e manifatturiero. Questo declino si inserisce in un contesto di difficoltà economiche e demografiche, con una popolazione in calo, giovani che emigrano all'estero e una crescente difficoltà a trovare manodopera*.

In questo contesto, Giacomo Cioni, ha sottolineato l’importanza di adattare le politiche alle esigenze delle piccole imprese a tutti i livelli: "È cruciale sviluppare politiche che rispondano alle esigenze delle piccole imprese a livello locale, nazionale ed europeo. Queste realtà sono il cuore dell’economia, non solo in Italia ma in tutta Europa, dove il 99% delle aziende sono di piccole dimensioni. Questo richiede una legislazione europea a loro misura, che includa anche una definizione finalmente chiara e uniforme di cosa è l‘artigianato."

Appello accolto dall’europarlamentare, già sindaco di Firenze, Dario Nardella intervenuto all’assemblea: “In Europa non c’è la cultura della piccola impresa, c’è la cultura della grande industria, noi dobbiamo portare il nostro peso specifico, la nostra tradizione nelle politiche europee per lo sviluppo, per le imprese e per la competitività”.

A livello nazionale, Cioni ha proposto una revisione della legge quadro sull’artigianato, aggiornando i limiti dimensionali sui dipendenti, proteggendo la denominazione 'artigiano' e includendo nuovi mestieri nel comparto. "Dobbiamo inoltre rivedere l'autonomia concessa dalla legge alle Regioni, che in questi anni ha finito spesso per creare disparità territoriali e aumentato la burocrazia, danneggiando sia le aziende che i consumatori" ha precisato.

Sul fronte locale, Cioni ha evidenziato la necessità di sostenere il ‘modello economico della bottega’, fondamentale per l’economia reale e il tessuto sociale delle comunità: "questo può essere fatto anche attraverso bandi specifici che incentivino questo tipo di attività".

Dario Costantini ha sottolineato l'importanza di affrontare le sfide comuni a livello europeo. “Le grandi sfide da affrontare non possono trovare risposte efficaci da parte dei singoli Stati. Carenza di manodopera, inverno demografico, transizione green, flussi migratori ed energia hanno bisogno di soluzioni a livello europeo tenendo conto delle specificità di ogni singolo paese. Il sistema CNA lavora a livello europeo e nazionale portando il proprio contributo. Lo abbiamo fatto per l’autoproduzione di energia elettrica modificando il Pnrr, lo stiamo facendo con un progetto per i corridoi professionali in Nord Africa, per potenziare la collaborazione con le scuole” ha dichiarato.

Tra le proposte di CNA, vi sono incentivi mirati per i giovani imprenditori, come agevolazioni fiscali e previdenziali per chi avvia nuove attività, e misure di supporto per la trasmissione d’impresa e la promozione dell'educazione imprenditoriale. La riduzione del cuneo fiscale e la reintroduzione di sostegni finanziari diretti, sempre più spesso sostituiti dal credito d’imposta, sono altri punti chiave.
Sul fronte delle politiche del lavoro, CNA chiede più flessibilità e suggerisce di elevare sopra i 15 il numero di dipendenti oltre il quale si applicano obblighi specifici in materie come assunzioni e cassa integrazione, e di permettere l'accesso degli under 18 a tutte le mansioni lavorative, a condizione che siano rispettati gli standard di sicurezza. Infine, CNA ha proposto il riconoscimento di diritto (almeno parziale) dei requisiti ESG (ambientali, sociali e di governance) per le PMI.

Le proposte di CNA sono state consegnate a Nardella e alla neo sindaca di Firenze, Sara Funaro, che ha raggiunto la riunione in serata.

Negli ultimi dieci anni, nell’area metropolitana di Firenze, il panorama delle piccole imprese ha visto una significativa contrazione: tra il 2013 e il 2023, il numero di queste attività è diminuito del 5%, con una perdita ancora più marcata dell'11% per le imprese artigianali. Settori cruciali come le costruzioni e il manifatturiero hanno subito perdite rispettivamente dell'11,5% e del 16%. Questo declino si inserisce in un quadro di difficoltà economiche e demografiche più ampio. La popolazione residente è calata del 16% dal 1973, mentre i trasferimenti all'estero dei giovani tra i 18 e i 39 anni sono aumentati del 163% tra il 2013 e il 2023. Inoltre, il 27% della popolazione è costituito da over 65, e le nascite sono crollate del 27% tra il 2012 e il 2022. Non sorprende quindi che anche reperire manodopera sia diventato sempre più complicato (sono di difficile reperimento la metà delle assunzioni previste a giugno).

Fonte: Cna Firenze

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