Morì incinta per una diagnosi sbagliata, condannate tre dottoresse

La tragedia risale al luglio 2018, all'ospedale di Empoli


Una paziente morì per una diagnosi sbagliata e adesso, a distanza di sei anni dalla tragedia, tre dottoresse sono state condannate. La vittima era una donna incinta alla quarta settimana di gravidanza e il fatto avvenne nel luglio 2018, all'ospedale San Giuseppe di Empoli.

Rinviate a giudizio nel 2019 le tre dottoresse, in servizio nel reparto di ginecologia, sono state condannate per omicidio colposo in tribunale a Firenze con pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione. La pm Ester Nocera aveva chiesto la condanna per due medici e l'assoluzione per un terzo imputato. I familiari della vittima erano già stati risarciti prima del processo e non si sono costituiti parte civile.

Barbara Squillace morì all'età di 42 anni. Secondo la ricostruzione processuale a provocare il decesso fu un'occlusione intestinale non diagnosticata, che invece fu curata per ipermesi gravidica. Dal giorno del ricovero alla morte improvvisa, una settimana dopo, le dottoresse avrebbero sbagliato diagnosi nonostante i sintomi, che avrebbero dovuto far sospettare l'occlusione intestinale. Invece, ancora secondo le ricostruzioni, la donna fu sempre curata per vomito gravidico e fu prescritta una valutazione interna da parte di una nutrizionista e uno psichiatra ma non da un chirurgo, che avrebbe potuto effettuare la diagnosi corretta e salvarle la vita.



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