Il sindaco Alessandro Tomasi e la Giunta comunale di Pistoia hanno appreso con dolore la notizia della improvvisa scomparsa del professore Stefano Zamponi, intellettuale pistoiese raffinatissimo, titolare di una cultura mai libresca e sempre attenta al confronto critico e al punto di vista dei giovani. Lo si incontrava di frequente nella Sala Manoscritti della Forteguerriana, a pochi passi dalle carte del "suo" Sozomeno, intento a nuove ricerche che - aveva preannunciato ai bibliotecari - sarebbero durate per tutta l'estate.
Docente emerito di paleografia e codicologia all'Università di Firenze, nel corso della sua intensissima carriera ha incentrato gli studi sui temi della scrittura e del libro nel Medioevo, coordinando numerosi progetti di censimento di manoscritti italiani e ricoprendo importanti cariche scientifiche in ambito internazionale in materia di paleografia latina. Come direttore dell'Archivio Capitolare di Pistoia, ha saputo coniugare la sua preziosa sapienza alla lucida attenzione verso l'innovazione tecnologica, mettendo a disposizione degli studiosi la versione digitale degli antichi documenti d'archivio con molti anni di anticipo rispetto alle grandi campagne di digitalizzazione.
Il suo curriculum di studioso lo ha visto per anni anche presidente dell'Ente Giovanni Boccaccio di Certaldo, dove ha esercitato un importante magistero nei confronti dei giovani studiosi. Ma, al di là dei meriti scientifici imperituri, oggi la città di Pistoia ricorda Stefano Zamponi per la sua umanità profonda, il suo tratto sempre garbato, la sua gentilezza naturale, che ne hanno fatto prima di tutto una bellissima persona.
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