C'è voglia di sinistra extra-PD tra l'Empolese Valdelsa e il Cuoio? I dati sono altalenanti e i risultati delle ultime elezioni hanno dimostrato che una sinistra 'radicale' può nascere e crescere in poco tempo, trovando spazio su istanze che ormai sono diffuse e non sono legate solamente a questioni locali.
Il fulcro del ragionamento parte da Empoli, città dove per 100 voti il candidato Pd Alessio Mantellassi sfiderà al ballottaggio nel secondo turno Leonardo Masi, giunto al 19,27%. Si dirà: ma è solo perché si sono annullati i due candidati di centrodestra Simone Campinoti e Andrea Poggianti. Vero, ma quell'1,62% che divide Masi dal terzo classificato Campinoti non è frutto certo di questa divisione. E la sola aritmetica non spiega come la somma di sinistra e M5S del 2019 (9,01% e 8,58%) abbia dato un risultato migliore di almeno due punti percentuali. Significa che la proposta di un'alternativa di sinistra ha convinto una parte di elettorato, già in passato vicina a queste istanze, oltre a un'altra parte che ha trovato in alcuni temi significativi (gassificatore, keu, multiutility) un rappresentante vero e forte.
Gli altri esempi di Vinci e Montelupo Fiorentino possono certificare che una presenza di sinistra radicale c'è e ha ragione di esistere. A Vinci è stata limata da un candidato Pd come Daniele Vanni che con il rinnovamento dei vertici e della squadra Dem ha convinto di un vero cambiamento il 67,78% degli elettori. Ma Giuseppe Pandolfi con il suo 8,63% è eletto in Consiglio e farà sentire la sua voce.
È andata meglio a Francesco Polverini a Montelupo, che forte di un percorso più rodato nel tempo ha ottenuto ben due consiglieri comunali con il 13.46% dei voti. Altre civiche hanno raccolto un messaggio di sinistra o quantomeno di sfiducia verso il Pd. A Capraia e Limite la lista ViviAmo ha messo la freccia e guidata da Guicciardo Del Rosso si è posta come seconda forza in Consiglio a discapito del centrodestra. A raccogliere al meglio istanze civiche, di sinistra vera e di elettori di centrodestra è stato invece Sergio Marzocchi, candidato della Civica Gambassi che è riuscito nell'impresa di battere il Pd di Samanta Setteducati. Un risultato storico da cui sia il Pd che chi si candida a batterlo dovrebbe imparare.
E se la civica non c'è, anche il simbolo di partito può richiamare al voto chi amava falce e martello. Si conferma Susanna Rovai terza forza in Consiglio comunale a Cerreto Guidi, consolidando il 9,86% sotto le fila del Pci, Partito Comunista Italiano.
Ma fuori dall'Empolese? Laddove c'è stata una candidatura più di sinistra, come a San Miniato con Veronica Bagni per Filo Rosso, il 12.56% raggiunto potrebbe essere fondamentale per il centrosinistra di Simone Giglioli finito al ballottaggio al 40,78% contro l'eterno rivale Michele Altini del centrodestra al 29.65%. Se gli elettori di Filo Rosso decideranno di sventare il pericolo del centrodestra, lo potranno fare solo affidandosi nelle mani di Giglioli. Ancor di più se ci sarà un qualche tipo di accordo.
A Montopoli il capolavoro politico di Linda Vanni vale per un centrosinistra che è tornato anche al suo ruolo di sinistra, lasciando l'elettorato moderato che era stato convinto in precedenza da Giovanni Capecchi. Certamente parliamo di 167 voti di scarto (2.426 voti contro i 2.259 di Silvia Squarcini. Ma Capecchi ne ottenne 1.978 (33,99%) con 5 candidati contro e uno scarto sempre su Squarcini di 59 voti. Vanni può dirsi vera vincitrice con la sua proposta
Come per ogni regola, ci sono anche delle eccezioni. Il discorso fatto finora non diventa valido sulle due amministrazioni dal nuovo colore politico: Santa Croce sull'Arno e Castelfranco di Sotto. Su questo la dirompenza del cambiamento ha travolto la candidata Mariangela Bucci per Santa Croce e il candidato Federico Grossi per Castelfranco, seppure anche qui per pochissime cifre (39 voti per Roberto Giannoni, 95 per Castelfranco).
Elia Billero
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