Banda di ladri tenta di investire carabiniere, arrestato un membro di ritorno dall'Albania

(foto di archivio)

È stato catturato a Bari, mentre rientrava in Italia dall’Albania, uno dei presunti componenti della banda che la notte tra l’8 ed il 9 settembre del 2023, a Barga, si era reso autore del tentativo d’investire un carabiniere.

Il militare ha anche sparato colpendo una delle ruote dell'auto che aveva tentato di investirlo, ma la fuga è avvenuta ugualmente. Il mezzo era stato ritrovato poi qualche a km di distanza.

Qualche ora dopo la banda è stata intercettata nuovamente, dopo aver rubato un'altra auto. Anche in questo caso ne è nato un inseguimento e una successiva fuga a piedi per i boschi.

Da quel momento erano proseguite le indagini da parte del Nucleo Operativo di Castelnuovo di Garfagnana, supportate dalla qualificata collaborazione tecnica della sezione investigazioni scientifiche del Comando Provinciale Carabinieri di Firenze, che ha eseguito decine di campioni sulle auto sequestrate, arrivando così, in tempi brevi, all’identificazione dei presunti malviventi, tutti con pregiudizi penali, che infine avrebbero trovato riparo all’estero.

La notizia era stata mantenuta nel più totale riserbo al fine di evitare la compromissione delle ulteriori indagini e la cattura dei presunti responsabili, ai quali è stata attribuita anche la presunta responsabilità di altri furti avvenuti nei giorni precedenti in Garfagnana e Media Valle, sempre utilizzando veicoli a noleggio, intestati a prestanome.

Da qui la denuncia del terzetto, sia per i reati predatori quanto per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, quindi l’emissione di un provvedimento di custodia cautelare emesso dal GIP presso il Tribunale di Lucca nei confronti dell’uomo identificato quale presunto conducente della vettura Link & Co con la quale aveva tentato l’investimento del militare e con la quale la banda si muoveva in quei giorni. L’uomo è stato arrestato dalla Polizia Marittima di Bari a seguito di un controllo alla frontiera mentre faceva nuovo accesso nel territorio italiano proveniente dall’Albania, ritenendosi evidentemente oramai indenne, visto il tempo trascorso, da provvedimenti giudiziari nei suoi confronti.

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