"Mi terrò lontana dai botta e risposta elettorali e dai battibecchi che annoiano i cittadini, ma alle ultime, sorprendenti, dichiarazioni di Giannoni è necessario replicare, perché tocca due cose che mi stanno a cuore: la verità e il futuro del nostro distretto industriale.
Da parte del competitor della destra ho letto, sul tema, scarsissima consapevolezza e facile propaganda. La crisi del settore moda e, dunque, del conciario ha origini nazionali e internazionali e Giannoni dovrebbe ben saperlo, visto che è stato dirigente dell'Associazione conciatori, condividendone tutte le scelte e conoscendo anche quanto il centrodestra di cui fa parte, a tutti i livelli, abbia sistematicamente fatto mancare sostegni al nostro Distretto, a partire dal governo. Oggi Giannoni si scopre paladino delle imprese, ma la domanda che sorge spontanea è: dove è stato fino a qui, cos'ha fatto nei ruoli che ha ricoperto, sia nell'Associazione che nel centrodestra?
Noi, invece, partiamo da quanto di buono fatto dalle amministrazioni locali di centrosinistra a sostegno del Distretto, per potenziarlo e rilanciarlo. Abbiamo proposte precise e ci assumiamo impegni precisi.
Prima di tutto recuperare dati chiari sull'occupazione nel settore, poi porre la massima attenzione sul cambiamento importante in corso nella governance dell’industria conciaria del nostro Distretto. Ciò può comportare una diminuzione del valore locale delle imprese, con una conseguente riduzione della loro capacità di rappresentanza.
Ci adopereremo affinché questo processo non penalizzi il valore economico, culturale e di conoscenza e il livello di occupazione delle nostre imprese. La formula 'distretto industriale', nonostante le criticità emerse, continua ad essere comunque un valore positivo sul quale ci sarà impegno per un accompagnamento verso il cambiamento, il rilancio e il potenziamento.
Così come metteremo la massima attenzione all’anello più debole della filiera conceria che è quello del contoterzismo in un’ottica di ri-consolidamento della coesione e della responsabilità sociale della filiera che presenta rischi di deterioramento. La nostra azione pubblica sarà inoltre rivolta a ridare al Polo Tecnologico Conciario la sua missione originaria e sollecitare una forte implementazione dell’attività di questa realtà affinché diventi un centro di ricerca avanzata e di formazione di eccellenza, anche con la realizzazione di un campus contiguo che esalti questi obiettivi e dia risposta all’esigenza della realizzazione nel nostro Comune di una scuola superiore, fortemente innovativa e attrattiva.
Vengo al mantra per il quale io non sosterrei il conciario perché ho parlato di diversificazione. Giannoni, con confusione lessicale, la chiama riconversione, che è ben altra cosa. L'obiettivo di diversificazione parte da qui: se il tuo comune vive di un solo tipo di economia e quella economia va in crisi, anche temporaneamente, rischia di andare in crisi tutta la popolazione del comune. Quindi ciò che faremo è sostenere al massimo il nostro comparto principale, ma lavorare anche affinché a Santa Croce si sviluppino nuovi settori economici, così da mettere più al sicuro la nostra comunità. È un principio molto semplice.
Questo significa governare con concretezza e conoscenza dei problemi, non con slogan vuoti e con promesse mirabolanti su tutto e il contrario di tutto. Spero così di aver evidenziato a Giannoni le differenze che ci sono tra noi e che lui, facendo un torto a se stesso e a me, ha dichiarato di non vedere".
Fonte: Ufficio Stampa
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