Sull'aggressione del 21 febbraio scorso ai giardini di via Colombo a Prato, ritrovo dei giovani della comunità cinese del Macrolotto zero, ai danni di due giovani italiani, i carabinieri di Prato hanno contestato i reati di rissa aggravata e lesioni personali a 24 minori.
Le indagini sono state svolte assieme alla questura di Prato. Un giovane ricevette alcuni punti di sutura alla testa, all'altro andò peggio con la frattura del cranio e un'operazione d'urgenza al Meyer di Firenze (non ci sono state conseguenze più gravi).
Per scovare i presunti responsabili sono state esaminate le immagini delle telecamere pubbliche e private, sono state effettuate perquisizioni personali e domiciliari oltre a estrarre materiale dagli smartphone dei giovani, tra cui chat e immagini.
La ricostruzione mostra la presenza di due fazioni, una di italiani e una di cinesi, tutti minori, con tre risse che si sono succedute tra il 20 e il 21 febbraio. La prima ai giardini'del Pallaio', alle 15.30 del 20 febbraio. Un minore si fece curare una contusione facciale in ospedale. Il giorno dopo, poco prima delle 15, ancora un altro scontro in viale Colombo. Lo stesso giorno poi alle 18 il grave fatto.
Durante quest'ultimo episodio allo skate park di via Colombo sono stati utilizzati anche tubi in ferro, tirapugni e anche un martello.
Le indagini hanno inoltre svelato che, nell’ambito della fazione cinese, c'era un gruppo di minori specializzati in veri e propri pestaggi, ai danni di loro coetanei di etnia cinese, all’evidente scopo di esercitare una sorta di predominio territoriale. In particolare, i carabinieri hanno ricostruito quattro violenti pestaggi, di cui i minori coinvolti conservavano traccia, attraverso messaggi e video, all’interno dei loro telefoni. Sono stati anche acquisiti elementi che indicano come questi minori avevano organizzato vere e proprie sessioni di allenamento alla lotta fisica, per meglio prepararsi alle aggressioni fisiche delle vittime designate.
Attualmente la Procura per i Minorenni di Firenze ha emesso l’avviso di conclusioni delle indagini nei confronti di 24 minori cui sono contestati a vario titolo i reati di rissa continuata e lesioni personali aggravate.
"Sarebbe opportuno che, al di là del procedimento penale, si aprisse una riflessione, in ambito familiare e socio-scolastico, sulle contrapposizioni violente che sovente caratterizzano i rapporti tra minori di diverse etnie (spesso frequentanti la stessa scuola o addirittura la stessa classe), incombendo sugli adulti, nei loro diversi ruoli, l’impegno costante e insopprimibile di inculcare nei giovani il rispetto dei principi di legalità, solidarietà e rispetto del prossimo", riporta la nota dei carabinieri di Prato.
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