Arrivato il primo carico di rifiuti organici al nuovo impianto di trattamento di rifiuti di Casa Sartori a Montespertoli (via Botinaccio). Alia Multiutility ha investito 75 milioni di euro per un impianto innovativo che, a pieno regime, trasformerà fino a 160mila tonnellate di rifiuti (145mila organici e 15mila da sfalci di verde) producendo 12 milioni di metri cubi di biometano e 35.000 tonnellate di compost.
L'energia prodotta da pannelli fotovoltaici e dalle rinnovabili porterà all'indipendenza energetica dell'impianto. Per Alia l'impianto è fra i primi cinque in Italia nel trattamento integrato anaerobico-aerobico dei rifiuti organici.
Come lavora l'impianto
Sono serviti 2 anni per arrivare a oggi con l'inaugurazione ed entro dicembre ci sarà la prima emissione del metrocubo di gas metano. Ma cosa succede all'interno dell'impianto?
I rifiuti organici vengono trattati in modo da generare biogas che, rimuovendo l'anidride carbonica al suo interno, diventa in tutto e per tutto come quello estratto da origine fossibile.
Alia spiega nel dettaglio: "Il processo biologico avviene in reattori riscaldati, al cui interno vengono instaurate le condizioni ottimali per la crescita e l’attività di microrganismi anaerobici che, in assenza di ossigeno, degradano la sostanza organica presente, producendo biogas composto da anidride carbonica e metano".
Sarà conferito in alcuni distributori di carburante locali per essere utilizzato come combustibile per autotrazione, ma verrà utilizzato proprio dai mezzi di Alia.
Il materiale solido invece diventa, dopo un importante trattamento, compost di qualità da usare in agricoltura al posto di fertilizzanti chimici.
Nel dettaglio: "La parte solida estratta dai reattori - il cosiddetto ‘digestato’ – è invece inviata alla sezione di compostaggio dove subisce un ulteriore trattamento, previa miscelazione con altre matrici organiche, come ad esempio i rifiuti verdi da sfalci e potature, al fine di ottenere una miscela idonea al compostaggio in biocelle".
Il polo impiantistico di Montespertoli è in grado di sostenersi con pannelli fotovoltaici ed energia rinnovabile (circa 4.200.000 kWh) e che il biometano prodotto verrà usato da Alia per alimentare parte del proprio parco mezzi
Com'è fatto l'impianto
L'architetto Pietro Giorgieri ha firmato il progetto dei nuovi volumi di Casa Sartori. Il centro direzionale è l'edificio dalla forma ellittica e rivestito da 20 km di listelli in legno, mentre l'edificio che ospita il processo di 'digestione' è rivestito da un 'nido' in metallo dorato, per valorizzare il contenuto. Il tetto di questo edificio inoltre è coperto da ghiaia, per avere un impatto visivo migliore quando lo si guarda dall'alto. Sono stati piantati 360 alberi nel perimetro del polo, 350 arbusti e 1.500 piante officinali per entrare in unione con il resto del territorio, la campagna del Chianti di Montespertoli.
Per la sua natura, il Polo diverrà anche aperto alle visite didattiche delle scuole, a quelle delle associazioni e della cittadinanza. Nell'estate 2025 sarà una delle tappe del festival Montespertoli Musica Estate.
Le dichiarazioni
"Con questo impianto l'Ato Toscana Centro diventa autosufficiente sul territorio dal lato dei rifiuti organici - commenta il sindaco di Montespertoli Alessio Mugnaini -. Questa è la casa di tutti i comuni, c'è stata la svolta di un'economia che prima andava distrutta verso un'economia circolare. Questo impianto ci permette di lavorare per accorciare la distanza verso lo smaltimento dei rifiuti e per migliorare anche le tariffe".
"L'impianto - afferma il presidente della Regione Eugenio Giani - è oggi un impianto perfettamente inserito nell’ambiente circostante grazie al lavoro svolto dal Comune e da Alia, con grande cura e attenzione all’innovazione tecnologica". Il presidente ha ricordato che in queste ultime settimane sono iniziati gli abbattimenti dei due inceneritori di San Donnino a Firenze e Scarlino ed è stato inaugurato il biodigestore, "segni evidenti e tangibili della transizione ecologica intrapresa dalla Toscana".
"L’inaugurazione di questo impianto segna un momento di svolta nella nostra visione industriale. Trasformare i rifiuti in biogas, e quindi in energia green, non è solo una sfida tecnologica, ma un’imperativa necessità ambientale", commenta Lorenzo Perra, presidente di Alia Multiutility. "Questo impianto, il più grande dell’Italia centrale e fra i primi di tutto il Paese, è un simbolo tangibile del nostro impegno per un futuro sostenibile. Sappiamo bene che, per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni, è necessario aumentare la produzione di energia rinnovabile in tutta Europa. In questo senso, oltre al solare e all’eolico, anche il biometano può svolgere un ruolo importante nel processo di decarbonizzazione. Tutto questo lo facciamo nel cuore verde della Toscana con un progetto non solo al top dal punto di vista tecnologico, ma anche di alto livello architettonico, curato nei minimi dettagli, che armonizza in modo suggestivo il Polo di Casa Sartori nel paesaggio del Chianti fiorentino. Ecco perché il nuovo impianto di Montespertoli è per noi grande motivo di orgoglio e indicazione concreta della strada che Alia Multiutility intende percorrere".
"Oggi si avvia l’esercizio di un impianto che, all’interno della visione del nostro piano industriale, riveste un valore strategico per l’autosufficienza della Toscana e per la chiusura del ciclo dei rifiuti", aggiunge Alberto Irace, amministratore delegato di Alia Multiutility. "Il Polo di Montespertoli, che Unicredit e Intesa hanno finanziato, rappresenta una risposta concreta alla storica carenza di impianti per gestire la frazione organica dei rifiuti urbani, che in Toscana rappresenta oltre il 40% della raccolta differenziata. Abbiamo un piano industriale in corsa, stiamo lavorando per l'impianto di recupero tessili a Prato, nei prossimi due anni investiremo quasi 400 milioni di euro".
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