E' Manuel Cavanna, residente a Cortona (Arezzo) il 23enne dell'Aretino (non 19enne come inizialmente riportato) morto per un incidente sul lavoro a Montepulciano. Siamo in un'autocarrozzeria a Tre Berte, al confine tra Toscana e Umbria, anche se il giovane era alle dipendenze di una ditta esterna alla carrozzeria.
Il giovane, che lavorava per una ditta esterna, è stato colpito al petto da un tubolare di ferro, mentre stava lavorando nella riparazione di un rimorchio per il trasporto di macchine operatrici e agricole.
Sul posto sono intervenuti un'automedica dall'ospedale di Nottola, l'ambulanza della Pubblica assistenza di Chianciano Terme, i vigili del fuoco e l'elisoccorso Pegaso. Purtroppo per il giovane non c'è stato niente da fare. Sul posto anche le forze dell'ordine e la medicina del lavoro dell'Asl Sud Est.
I vigili del fuoco giunti sul posto hanno supportato il personale sanitario durante le fasi di soccorso al termine delle quali, purtroppo il medico ha constatato il decesso.
Sull'infortunio il procuratore capo di Siena Andrea Boni ha aperto un fascicolo contro ignoti. L'area esterna dell'azienda dove è avvenuto l'incidente mortale e sono in corso gli accertamenti di Carabinieri e personale di Prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il presidente del Consiglio regionale Mazzeo, a nome dell’Assemblea legislativa, esprime il cordoglio per la morte dell' operaio di 23 anni ed esprime vicinanza alla famiglia, agli amici e ai colleghi di lavoro della vittima. Secondo il presidente, "si fa sempre più urgente l’adozione di iniziative capaci di contrastare e azzerare il fenomeno delle continue morti sul lavoro facendo riferimento anche ai drammatici fatti avvenuti a Firenze, in via Mariti, e sull’Appennino bolognese nella centrale idroelettrica del lago di Suviana".
Dura la nota della Cisl Siena: "Ancora morte sul lavoro. Non possiamo più tollerare questo scempio. Come Cisl di Siena e come Fim Cisl Toscana esprimiamo piena solidarietà alla famiglia del giovane lavoratore originario di Cortina deceduto sul lavoro. Non possiamo più accettare questa scia di sangue con l’auspicio che quanto prima posa essere chiarita la dinamica dell'incidente e le eventuali responsabilità. Purtroppo, il tragico evento di oggi ha disatteso nuovamente tutti i buoni propositi di questi giorni che, come Cisl, stavamo portando avanti. La sicurezza nei luoghi di lavoro è la priorità del sindacato e deve diventarlo anche per il Paese. Da tempo diciamo che questa è diventata una vera e propria emergenza nazionale e non più rimandabile. Si lavora per vivere non per morire. Indignarsi non basta. Dobbiamo fermare questa carneficina. Per questo la Cisl si è mobilitata in queste settimane in tutti i luoghi di lavoro e nei territori con tante iniziative nelle regioni da Nord a Sud, una marcia della responsabilità funzionale ad incontrare lavoratori, cittadini, istituzioni locali, sistema delle imprese. Occorre una strategia nazionale di contrasto ai tanti infortuni e alle malattie professionali, costruendo un grande patto tra il governo, il sistema delle imprese, le organizzazioni sindacali, le regioni. La Cisl di Siena nella persona del Segretario Generale Riccardo Pucci e del Segretario Fim Cisl Giuseppe Cesarano esprimono cordoglio alle famiglie e ci adopereremo nei prossimi giorni per sollecitare le istituzioni locali e nazionali per fare in modo che tragedie di questo tipo non accadono più".
«L’Amministrazione comunale di Cortona esprime cordoglio ai familiari del giovane lavoratore, Manuel Cavanna, deceduto oggi mentre era all’opera in una ditta di Montepulciano. Ai familiari e agli amici di Manuel vanno le nostre più sentite condoglianze, alla magistratura la fiducia nell’accertamento delle eventuali responsabilità, ma soprattutto a tutto il mondo del lavoro l’appello a mettere al centro la questione della sicurezza». Così il sindaco di Cortona dopo il tragico episodio accaduto oggi.
“Non si riesce neppure ad immaginare un ragazzo, 23 anni, un’età in cui ancora pochi si affacciano al mondo del lavoro, che vi trova la morte. Non possiamo immaginare il dolore della sua famiglia, dei suoi affetti, a cui ci stringiamo nel dolore. Quello che è accaduto a Montepulciano ci riporta subito alla mente Luana, altra giovanissima vittima del lavoro in Toscana. La coscienza di chiunque faccia politica, di ognuno di noi che possiamo contribuire alle scelte in materia di sicurezza sul lavoro, è chiamata in causa”, sottolineano in una nota congiunta i parlamentari dem Emiliano Fossi, Silvio Franceschelli, Marco Simiani, Marco Sarracino, Simona Bonafè, Laura Boldrini, Arturo Scotto, Federico Gianassi, Marco Furfaro, Christian di Sanzo, Ylenia Zambito, Dario Parrini.
“Lasciamo che siano gli organi inquirenti a chiarire le dinamiche dell’accaduto, ma quello che ci sentiamo di dire è che non è possibile morire mentre si fa il proprio lavoro. Secondo quanto riportato dall’Osservatorio di Bologna in Italia, nel 2023, sono state riscontrate 1.467 morti sul lavoro, mentre le morti certificate nei primi mesi del 2024 fanno registrare addirittura un aumento rispetto allo scorso anno. Parliamo di più di tre morti al giorno, numeri che ci impongono di mettere da parte le distinzioni. Lo stiamo dicendo in tutte le occasioni utili, anche ieri alla Camera abbiamo chiesto norme severe e controlli affinché vengano rispettate con l’aumento del personale dedicato. Dopo la tragedia del cantiere dell’Esselunga abbiamo stilato quella che abbiamo chiamato ‘Carta di Firenze’ per coinvolgere tutti i livelli politici e istituzionali, le organizzazioni sindacali e datoriali, per mettere un freno al meccanismo dei subappalti a cascata e massimo ribasso, per equiparare le regole degli appalti pubblici e di quelli privati, per garantire una patente a punti realmente efficace, corsi di formazione verificati e un aumento delle risorse per le attività ispettive”. Concludono i parlamentari PD.
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