Aumento Tari a Firenze, CNA: "Scelta inopportuna"

Giacomo Cioni, presidente di Cna Firenze Città Metropolitana

Puntuale come un orologio svizzero, anche quest’anno è arrivato l’aumento Tari, la tassa sui rifiuti, che Palazzo Vecchio asserisce di aver ridotto al minimo grazie al lavoro svolto.

Si tratta di + 3,2% per il 2024 e + 5,5% nel 2025, ovvero un rincaro nel biennio dell’8,7%, non trascurabile per nessuno.

Entità a parte, il problema è che si tratta dell’ennesimo rincaro. Si continua, anno dopo anno, a non avere alcuna visione del futuro, a fronte dell’assenza di un piano rifiuti una volta per tutte adeguato alle esigenze della nostra regione. Almeno fosse stato richiesto un aumento per un periodo definito e breve, necessario alla messa a regime di un sistema che possa portare a una gestione razionale ed economica dei rifiuti. Invece no, si tratta di incrementi tout court, senza alcuna progettualità - commenta Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana - Palazzo Vecchio giustifica i rincari con l’inflazione, come se l'aumento generalizzato dei prezzi dei beni e dei servizi non avesse colpito anche imprese e cittadiniavrebbe potuto e dovuto coprire gli incrementi dei costi con altre modalità, dallo scostamento di bilancio al dirottamento di risorse diverse. A maggior ragione considerata l'ottima situazione finanziaria della Multiutility: 162 milioni di investimenti, crescita del settore ambiente (+52 milioni), un aumento del 128% dei ricavi e 33 milioni di dividendi per i soci”.

CNA insiste sulla necessità di un Piano dei Rifiuti ben strutturato e praticabile, e invita i candidati sindaco a farne una priorità nella loro agenda politica.

La transizione ecologica auspicata da ogni amministrazione non può essere realizzata ignorando decisioni fondamentali, come la gestione dei rifiuti. Per CNA il Piano dei Rifiuti dovrebbe mirare a trasformare i costi in opportunità, attraverso l'adozione di tecnologie innovative, termovalorizzazione di ultima generazione compresa” conclude Cioni.

Grazie alla termovalorizzazione, i rifiuti non riciclabili possono essere trasformati in energia e acqua calda, riducendo i costi energetici e le tasse sui rifiuti. Questo approccio è in linea con le politiche ambientali sostenibili e trova validazione in esempi europei, come quello della Danimarca, che ha adottato leggi che vietano il conferimento in discarica di rifiuti che possono essere inceneriti per produrre energia.

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