I Carabinieri di Perugia hanno eseguito un'ordinanza di misure cautelari nei confronti di 24 indagati accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di grandi quantità di droga, soprattutto eroina. Le operazioni sono avvenute in diverse province italiane con il supporto di altre forze dell'ordine e dell'aviazione militare.
L'esecuzione del provvedimento cautelare è stata eseguita - alle prime luci dell'alba - oltre che nella provincia di Perugia anche in quelle di Caserta, Latina, Arezzo, Lucca, Pisa e Varese, con il supporto di militari dei locali Comandi Provinciali, della componente aerea del 16° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Rieti e delle Aliquote Antiterrorismo di Primo Intervento di Perugia.
Le indagini, avviate nei primi mesi dello scorso anno, costituiscono l'ulteriore evoluzione di quelle concluse dal Nucleo Investigativo perugino nei mesi di giugno e agosto del 2022 nel cui ambito erano stati complessivamente raggiunti, tra provvedimenti cautelari e arresti in flagranza, 45 soggetti, sequestrati 24 kg di eroina e 150.000 € in contanti.
Nel prosieguo del filone investigativo gli investigatori, dopo l'arresto di tre cittadini nigeriani eseguiti tra febbraio e marzo 2023 a Terontola (AR) e Sinalunga (SI), trovati in possesso di oltre 1,5 kg di eroina, sono riusciti ricostruire una rete di connazionali, stanziali a Perugia e cittadini italiani, in grado d'importare sul capoluogo umbro notevoli quantità di stupefacente dall'estero.
Le indagini, avviate nel 2022, sono un'evoluzione di precedenti attività che avevano già portato a numerosi arresti e sequestri di droga. I Carabinieri hanno scoperto una rete di connazionali nigeriani e italiani operanti a Perugia che importavano droga dall'estero. Il gruppo utilizzava un linguaggio segreto e svolgeva le attività di spaccio da un'abitazione nel centro di Perugia. La droga veniva poi distribuita in varie regioni italiane. I corrieri impiegavano tecniche sofisticate per nascondere la droga, compreso l'ingestione degli stupefacenti. L'associazione disponeva persino di un chimico per testare la qualità della droga. Il principale canale di approvvigionamento della droga era il nord Europa. Durante le indagini sono stati effettuati numerosi sequestri di droga. È emerso un collegamento tra l'associazione nigeriana e la criminalità organizzata campana. Alcuni indagati sono già stati sottoposti a misure cautelari, mentre altri sono irreperibili e oggetto di ricerche internazionali.
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