Mai ci saremmo aspettati che una semplice iniziativa di pre-casting venisse trasformata dal PD in una occasione per scatenare un tempesta mediatica per un bicchier d’acqua, il cui intento è fin troppo chiaro. Ci è difficoltoso perfino rispondere alle stupidaggini che in queste ore abbiamo letto sui social o sui giornali.
Addirittura il coordinatore del comitato del PD - FareVolterra Guido Verdianelli, che abitualmente esercita l’avvocatura, scomoda l’istituto del voto di scambio previsto e punito dall’art. 416 ter cp dicendo sui social che ne “siamo semplicemente al limite (?)”. Ora, non sappiamo dove detto soggetto abbia studiato, ma se fosse stato a Pisa all’esame di diritto penale avrebbero certamente avuto a che ridire.
Ma andiamo con ordine.
Per quanto riguarda le gravi affermazioni dell’avv. Verdianelli diciamo subito che qui non sono state erogate o state fatte promesse di erogazione di denaro o qualsiasi altra utilità da parte della candidata Francesca Giorli. Qui c’è un’agenzia di casting per cui lavora la sig.ra Bibbiani che ha visionato le 35 persone (di questo numero, infatti, ci stiamo scomodando a parlare) che si sono presentate durante la giornata odierna, di cui 3 residenti nel Comune di Volterra e che verranno eventualmente scelte a fine del corrente mese a Firenze dai responsabili della produzione televisiva. In buona sostanza, a chi è andato a fare il casting a Volterra nessuno ha dato un contratto di lavoro da sottoscrivere e soprattutto non è stata elargita alcuna somme di denaro. Questo accadrà a Firenze il 27 aprile.
E questo, per le persone di media intelligenza o comunque non in mala fede, dovrebbe già bastare. Quantomeno dimostra inequivocabilmente che l’intento dell’iniziativa non era certo quello di fare campagna elettorale. Peraltro, il modestissimo numero di persone che si sono presentate (ribadiamo di cui 3 potenziali votanti), sono state accolte in una stanza priva di ogni riferimento elettorale o foto della candidata Giorli. A differenza del PD, noi non siamo professionisti della politica. Noi siamo realmente una lista civica, con pochi mezzi e molte idee, che cerca di difendere la nostra città e le sue ricchezze. La nostra candidata non è espressione diretta di alcun partito, come il Santi lo è del PD, e fa campagna elettorale usando le poche risorse che i sostenitori le mettono a disposizione. E, peraltro, non si capisce neppure la funzione di una lista civica di facciata, quando il PD sponsorizza direttamente (spendendo i soldi del partito) sui social il Santi, specificando a chiare lettere che è il loro candidato.
Se noi ragionassimo come fa il PD, cosa dovremmo allora pensare delle innumerevoli e incessanti attività del Sindaco a due mesi dalle elezioni, delle ordinanze che istituiscono lavori sul manto stradale in decine di luoghi di Volterra (evidentemente ci hanno fatto caso solo ora), o delle frequenti inaugurazioni che ci fanno temere per le possibili forme di artrosi da taglio del nastro dell’attuale sindaco? Solo nelle ultime settimane, infatti, abbiamo assistito a un pullulare di fine lavori, che - immaginiamo casualmente - coincidono col periodo di campagna elettorale.
Tutto molto bello per il signor sindaco, se non fosse per il fatto che queste attività vengono realizzate con i soldi dei volterrani e che andranno pesare sul bilancio del Comune.
Ma questo grave attacco di oggi, in realtà, ci convince ancor di più che il programma e i contenuti della Coalizione Civica fanno paura e che questi politici di mestiere usano ogni mezzuccio per screditare l’avversario. Ed è per questo che, di qui in avanti, di fronte a offese o ad accuse infondate ci rivolgeremo senza esitazione alle opportune sedi legali. Per il ritorno alla centralità delle idee, per la salvezza di Volterra.
Fonte: Coalizione Volterra Civica
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