L'amministrazione si oppone all'installazione per altezza dell'opera e contesto, tra paesaggi e borghi storici. Il sindaco Mugnaini: "Io ho già messo la mia firma"
Nelle frazioni di San Quirico e San Pancrazio, sulle colline di Montespertoli, potrebbero spuntare due antenne alte 36 metri per la telefonia mobile. La richiesta per le installazioni è arrivata in questi giorni, come affermato in un post pubblicato su facebook dal sindaco Alessio Mugnaini. Ma il comune non ci sta e, a difesa dell'ambiente e per chiedere modifiche a tutela del paesaggio, è stata lanciata una raccolta firme.
"Considerate che l'inserimento nella foto - scrive Mugnaini in merito alla foto pubblicata a corredo del post (ndr) - non rende nemmeno benissimo l'idea perché non esiste un edificio nella nostra zona con quella altezza" e le antenne, "messe su un crinale sarebbero davvero un danno paesaggistico e ambientale enorme per il nostro territorio".
Purtroppo, continua il sindaco di Montespertoli, "queste installazioni seguono una procedura in deroga autorizzata dal Governo e i margini del comune sono limitati, abbiamo subito richiesto informazioni di dettaglio, abbassamento delle quote, cambio di localizzazione e valutazioni ambientali più approfondite sperando che l'azienda le recepisca e le ascolti. A questo progetto, così come presentato - si legge ancora sulla pagina del sindaco - vogliamo dire no ma da normativa pare che il parere dei comuni conti zero".
Sul quotidiano La Nazione è riportata la vicenda e la notizia del lancio della raccolta firme, "per chiedere al Governo di rivedere questa decisione. Io ho già messo la mia firma - conclude Mugnaini - e nei prossimi giorni troverete i moduli al Circolo Arci di San Quirico (che ringrazio), insieme spero possiamo far cambiare idea a chi ha deciso questo".
Convocata la conferenza dei servizi, come affermato ancora su La Nazione, il comune ha espresso un secco "no" sul progetto odierno anche perché, come emerso dagli atti, l'altezza sarebbe appunto di circa 36 metri e una delle antenne sarebbe pensata per la zona del campo sportivo di San Quirico. Collocazione e quota della struttura hanno fatto opporre l'amministrazione, poiché nessuna struttura in quella zona ha un'altezza del genere e l'opera risulterebbe visibile da San Casciano e Poppiano, rispettivamente zona sottoposta a vincolo paesaggistico e centro storico vincolato e tutelato dal Piano Strutturale Comunale, come affermato nel documento del Comune relativo alla conferenza. Per questo l'intervento è reputato inammissibile nel contesto indicato, con la richiesta di abbassamento delle altezze e realizzazione di rendering e fotoinserimenti puntuali, così da comprendere l'impatto reale dell'opera sul paesaggio.
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