In giorni come questi, segnati dalla decisione di Carmine "Sandokan" Schiavone, boss del clan dei casalesi, di collaborare con la giustizia, che ha suscitato contrastanti reazioni fra i protagonisti della lotta alle mafie, fare il punto sul ruolo del "pentitismo" e sulle leggi che lo regolano aiuta a formarsi un'opinione più precisa su un fenomeno che ha permesso, fra successi e opacità, di far luce sulle più feroci organizzazioni criminali italiane.
Nel suo ruolo di pubblico ministero Luca Tescaroli ha indagato sulle più importanti vicende che hanno interessato la malavita organizzata nei suoi rapporti con le stragi, l’economia, la massoneria deviata, la finanza e su alcune fra le più oscure vicende della recente storia d’Italia: dalla strage di Capaci al crack del Banco ambrosiano e alla morte di Roberto Calvi, fino all’indagine Mafia Capitale.
Il suo nuovo libro Pentiti, presentato giovedì 4 aprile alle 17 a palazzo Strozzi Sacrati assieme al presidente della Regione Giani e Roberto Bartoli, ordinario di Diritto penale presso l’Università di Firenze, racconta con opportuno tempismo luci ed ombre del fenomeno dei collaboratori di giustizia e la regolamentazione, riassunta nelle linee fondamentali, di una materia che che ha consentito di raggiungere decisivi risultati nelle attività di contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata.
Fonte: Regione Toscana - ufficio stampa
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