Barnini saluta Empoli dopo 10 anni da sindaca: "Desideravo fare qualcosa per la mia comunità"

(foto gonews.it)

Il racconto di due mandati al palazzo delle Esposizioni, "per raggiungere degli obiettivi c'è bisogno anche dei sentimenti". Giani: "Esperienza che non si ferma, ma guarda al futuro"


Era il maggio 2014 e il cammino da sindaca prendeva il via. Più tardi, nel 2019, il secondo mandato. Adesso, a distanza di dieci anni, Brenda Barnini ha deciso di salutare la città raccontando i passi compiuti, con un incontro al palazzo delle Esposizioni. Alle 21 la sala inizia già a riempirsi di cittadini e cittadine, rappresentanti di associazioni e colleghi sindaci, dell’Empolese Valdelsa e dalla provincia, compresa Firenze con Dario Nardella e la Regione, con il presidente Eugenio Giani e il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. Le sedie in platea sono più di 300, tutte sono occupate: puntuale, Barnini sale sul palco.

Il racconto, in particolare dei risultati degli ultimi cinque anni, segue 6 parole chiave. Ogni maiuscola forma il nome della città: "Ecologica, Migliore, Partecipata, Operativa, Lungimirante, Inclusiva". La serata ha inizio con un video: il nastro si riavvolge tra inaugurazioni, cantieri, eventi. Ma anche periodi duri, che hanno lasciato il segno, dall’alluvione del 2019 alla pandemia. Poi Barnini va ancora più indietro nel tempo, attinge ai ricordi personali con una sua fotografia che la ritrae alla scuola dell’infanzia: "Se a quella bambina avessero detto che sarebbe diventata sindaca…" apre così il suo monologo, "io non ho mai avuto il desiderio di essere la sindaca, ma di provare a fare qualcosa per la mia comunità".

Un’altra foto poi scorre, ci sono cittadini testimoni della storia, della memoria. "Li abbiamo dovuti salutare tutti, questi dieci anni sono stati difficili anche per questo. Quei valori, di antifascismo, di democrazia, sono stati il pilastro fondante delle scelte che abbiamo fatto per la città. A maggior ragione in una stagione in cui abbiamo dovuto affrontare grandi emergenze". E ancora, Barnini partendo dalla domanda "come si fa a cercare di far star bene insieme le persone?", svela l’ispirazione ricevuta da un libro per bambini, in particolare "Il Chebicché" di Lucia Mostardini, "è la storia di uno squalo che impara a conoscere le proprie emozioni, e fa delle diversità un fondamento".

Seguendo le sei parole che hanno segnato la campagna di fine mandato, Barnini ha ripercorso i traguardi dal 2019: da "Ecologica" che "non è un obiettivo, ma un modo di guardare allo sviluppo della città", con gli oltre 3mila600 alberi piantati, le 11 nuove aree di verde pubblico, fino ai 7mila lampioni con luci a led e ai Fontanelli per l’acqua. Perché, "la transizione ecologica è un processo che va accompagnato con scelte nel presente, che consentano alle generazioni del domani di avere un pianeta dove vivere". E ancora "Lungimirante", dalle scuole con 5 nuove strutture, un nuovo impianto di atletica, 7 festival culturali e "Migliorata", con rigenerazione urbana e 400mila euro per migliorare la zona della stazione, fino alla manutenzione e alla sicurezza con le 300 nuove telecamere. In "Partecipata", Barnini si sofferma sul nuovo teatro Il Ferruccio: "Sono ottant’anni che Empoli non ha un teatro, fu raso dai tedeschi. Grazie alla tenacia dei cittadini abbiamo continuato a crederci" perché, aggiunge, "scuola e cultura sono il punto principale su cui lavorare, solo così daremo un futuro alle nostre comunità". Alla voce "Operativa" si trovano tra gli altri 750mila euro di contributi per l'economia locale, 3 nuovi parcheggi e infine l’ultima parola, "Inclusiva”, con gli investimenti per 378mila euro su accessibilità di biblioteche e musei, una nuova casa della salute e il primo condominio sociale in Toscana, insieme agli oltre 4 milioni e 500mila euro per assistenza socio educativa.

Numeri ma non solo, "stasera vogliamo provare a trasmettervi anche delle emozioni", così aveva esordito, "perché per raggiungere degli obiettivi c’è anche bisogno dei sentimenti". Protagonisti infine tutti coloro che hanno fatto parte del cammino, ognuno con la sua storia: gli assessori Fabio Barsottini, Adolfo Bellucci, Fabrizio Biuzzi, Massimo Marconcini, Antonio Ponzo Pellegrini, Giulia Terreni, Valentina Torrini e il presidente del Consiglio comunale Alessio Mantellassi, che al leggio hanno raccontato le proprie radici e come tutto è iniziato. A concludere gli interventi il presidente della Regione, Giani: "Questa esperienza non si ferma qui, ma guarda al futuro" ha affermato e, riferendosi a Barnini, ha aggiunto: "Il mio auspicio è che possa essere protagonista in Regione e anche di più". Infine l’ultima parola alla sindaca uscente, che ha chiuso come aveva cominciato. Sempre con una foto dagli album di famiglia, ma stavolta dei suoi figli: "Perché alla fine il tempo è l’unica cosa che abbiamo, ma non lo sappiamo" ha detto, "a voi dedico l’impegno che ci abbiamo messo in questi anni".

Margherita Cecchin



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