La Guardia di Finanza di Prato, in collaborazione con la Procura Europea - Ufficio di Bologna, ha concluso un'indagine sul contrabbando di tessuti nel distretto industriale di Prato. L'attenzione è stata focalizzata sull'approvvigionamento illegale di materie prime da parte di imprese importatrici di tessuti extraeuropei. Questa violazione delle norme doganali e fiscali consente alle imprese coinvolte di praticare prezzi molto competitivi, creando un'ingiusta concorrenza rispetto a coloro che operano legalmente.
L'indagine ha identificato un'azienda sospetta che riceveva materie prime extra-UE attraverso false fatturazioni emesse da aziende tedesche, ungheresi, francesi e slovacche. Queste aziende, operanti in settori diversi e senza effettuare transazioni commerciali reali, consentivano l'importazione di merci eludendo il pagamento dei dazi doganali e dell'IVA. Le merci illegali venivano stoccate e successivamente distribuite per la lavorazione nel distretto di Prato.
Le indagini hanno anche portato alla luce il reale gestore dell'azienda investigata, che operava come "centro di stoccaggio" per i tessuti importati illegalmente. In seguito alle indagini, la Procura Europea ha emesso un decreto di sequestro preventivo dei tessuti del valore di circa 3 milioni di euro e delle somme di denaro (provento del reato) pari a circa un milione di euro, corrispondente all'evasione dei dazi doganali e dell'IVA.
Questa operazione dimostra la capacità della Guardia di Finanza di contrastare fenomeni che ostacolano la crescita di un mercato equo e competitivo, promuovendo una società più giusta e attenta alle esigenze di tutti.
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