Sui candidati afferma: "Campinoti e Mantellassi migliori candidature per cdx e csx. Masi può fare grande risultato. Errore di Poggianti, poteva avere ruolo importante"
Nicola Nascosti è fuori da incarichi politici dal 2015 (ci tiene a rimarcarlo personalmente), quando terminò il suo mandato da consigliere regionale nel Pdl, l'unico che ci sia riuscito nell'Empolese Valdesa con un partito di centrodestra.
La sua capacità di analisi è però utile per capire lo scenario politico di oggi in vista delle elezioni del giugno 2024, quando terminerà il ciclo di Brenda Barnini sindaca per cominciarne uno nuovo. E i requisiti Nascosti li ha: da metà anni '90 è nelle file del Ccd, passa poi ad Alleanza Nazionale che confluirà poi nella Casa delle Libertà e nel Partito della Libertà. Eletto in Consiglio comunale a Empoli, è due volte candidato sindaco per il centrodestra ma viene sconfitto. Consigliere comunale dal 1995 al 2009, provinciale dal 2004 al 2010, regionale dal 2010 al 2015.
Sulle schede elettorali, gli empolesi troveranno 4 candidati, alcuni volti nuovissimi, altri già maturati e cresciuti nel contesto del Consiglio comunale. Ecco cosa ne pensa Nascosti (qui il suo parere 5 anni fa).
Nascosti, partiamo con l'ultimo candidato presentato sabato: Simone Campinoti. Lei era presente all'inaugurazione della sede elettorale.
Sono tanti anni che lo conosco. Faccio politica dal '94, Simone aveva già l'attività in quegli anni e ho avuto modo di conoscerlo inizialmente, abbiamo avuto incontri istituzionali con Altero Matteoli. È stato un punto di riferimento durante la mia attività politica, anche perché impegnato in Confindustria. I politici si confrontano anche con le associazioni di categoria, come stanno facendo ora per avere contributo non solo ideologico.
Cosa ne pensa della sua candidatura?
Sono stato un esponente del centrodestra, rimango un elettore del centrodestra. È la prima volta che a Empoli si candida un imprenditore empolese con l'azienda a Empoli, questo è un primo punto di rottura. Io sono stato due volte candidato a sindaco per il centrodestra, poi ci sono stati Migliori e Gracci. Questa è la prima volta che il candidato viene dalla classe imprenditoriale, anche se non è stato scelto della classe imprenditoriale ma dalla politica. Simone si è proposto con coraggio per una battaglia importante su un terreno oggettivamente difficile.
Avere un nome di un candidato non espressione di un partito o comunque non iscritto, è un punto di forza?
In questo momento è un punto di forza non avere un iscritto.
Secondo lei qual è un aspetto del carattere di Campinoti che ritiene possa essere un punto di forza?
La scelta di un candidato sindaco si fa su proposte o sulla persona, specialmente su comuni come Empoli dove il sindaco è riconoscibile. Credo che sulla sua storia passa avanti a tutti gli altri candidati. È un empolese doc, un imprenditore, un benefattore che si è sempre occupato del sociale. Non credo tema rivali e penso che possa riscuotere simpatie trasversali. Per il programma deve lavorare bene a proposte innovative che vadano sopra i problemi, come la sicurezza. Anche il csx ha riconosciuto la sicurezza come un problema, mentre fino a qualche anno fa non era una questione da affrontare. Ora è un problema vero ed emergenziale, tutti i candidati si dovranno misurare su questo.
Rimanendo nel centrodestra, ci sono due candidati espressione di quell'area, Simone Campinoti e Andrea Poggianti. Come valuta la scelta di quest'ultimo di correre da solo?
Avrei preferito un centrodestra unito, ho fatto per 10 anni il segretario di partito per Alleanza Nazionale e poi per il Popolo della Libertà. Se si lavora nel partito ci sono scelte da fare, Poggianti ha fatto una scelta diversa, che non condivido. Poteva avere un ruolo importante con un candidato che apre la strada a importanti risultati. In bocca al lupo, ha perso un'occasione importante.
Secondo lei lo strappo era evitabile?
Sono fuori dai giochi dei partiti, non ti so rispondere, non conosco i retroscena. Ripeto che la candidatura di Simone è la migliore che si poteva scegliere. Poggianti avrebbe avuto un ruolo importante in coalizione.
Passiamo agli altri candidati. Sulla sinistra-sinistra troviamo Leonardo Masi.
Non lo conosco personalmente, mi sembra una persona seria ed equilibrata, anche se non condivido assolutamente niente di quello che portano. Hanno una grossa possibilità, quella sfruttare al massimo il movimento che si è mosso negli ultimi mesi, dopo aver contribuito e sostenuto il comitato Trasparenza per Empoli, aver fatto la battaglia contro il gassificatore e la raccolta firme per il referendum. È la prima volta che i comitati ottengono risultati positivi. Vedremo se sapranno trasferire entusiasmo nella candidatura.
Andranno al ballottaggio?
Al ballottaggio ci va il centrodestra, questo è un obiettivo mio da elettore di centrodestra, però possono fare un grande risultato. Devono spostarsi per portare quel movimento nella campagna elettorale.
Masi riflette Buongiorno Empoli e il Movimento 5 Stelle, ma non pensa che forse il loro elettorato è consolidato e che quindi la sua candidatura debba essere orientata a raccogliere anche i delusi del Pd?
Questa è una riflessione giusta, sta anche a loro trovare la sintesi giusta. Però il consenso che hanno trovato, le oltre 4mila firme raccolte sul No alla quotazione della multiutility, non è solo di elettori di una o dell'altra parte, guarda oltre. Masi è la persona giusta. Il fronte della sinistra è coperto abbastanza bene, ripeto per me distinto, distante e lontanissimo dalle mie vedute. Coprono la sinistra meglio del Pd.
Parliamo allora del centrosinistra e di Mantellassi. Che ne pensa di lui?
Già in tempi non sospetti ho detto che Mantellassi era la migliore candidatura possibile per il Pd. Mi spiace per Campinoti perché si trova un avversario più difficile. Avevo detto prima che si vota per il programma e per il candidato, ma si vota anche per empatia e simpatia, Alessio al di là di tutto ha queste cose, è sempre sorridente, questo conta per prendere voti. Non si può uscire solo con post cattivi. Lui è equilibrato, è un fattore in più che lo differenziava da altri candidati interni al Pd (nei giorni prima dell'ufficializzazione, erano emersi nel partito i nomi di Lorenzo Cei, allora segretario locale, e Fabio Barsottini, vice sindaco uscente). Gli manca l'aspetto amministrativo, se dovesse fare sindaco si dovrà misurare con l'esperienza di Brenda Barnini. Fare il presidente del Consiglio comunale non è fare l'assessore, non governa il territorio, ci vuole esperienza da fare in politica o nella vita tutti i giorni.
Ha parlato della sindaca uscente, le chiedo una valutazione di questi ultimi 5 anni. Forse il consenso non è alto come alla ricandidatura nel 2019.
Vista dal csx, non possiamo dire che Barnini ha lasciato città al collasso, sarebbe sbagliato. Ci sono però dei problemi, al di là della questione gassificatore, che è un tema complicato perché se serve un impianto per rifiuti, un sindaco ci pensa 30 volte perché con quello si perdono voti. Da un altro punto di vista Empoli in 2-3 anni si è spinta molto sulla parte commerciale, ora c'è bisogno di riequilibrare la situazione. Bisogna dare spinta a una presenza nel centro più qualificata. Poi le frazioni sono state tenute sempre un passo indietro. E poi anche la politica urbanistica: Empoli non ha grandi spazi ma è un centro commerciale economico. Si va a favore della grande distribuzione o si distribuiscono aree per nuovi insediamenti di piccole e medie imprese?
E la già citata sicurezza...
Se si arriva a demolire il parcheggio a due piani... Mi ricordo della discussione in Consiglio comunale, con sindaco Vittorio Bugli e assessore Rossella Pettinati. Si presentava il parcheggio a due piani come una grossa innovazione. Se si arriva a demolirlo per la sicurezza, il problema c'è. E non serve solo un approccio securitario e mandare più pattuglie in giro, serve anche una politica urbanistica e commerciale, bisogna aprire attività con requisiti diversi. Penso che un confronto su questi temi possa spostare voti, sono temi sensibili.
Tornando alla questione gassificatore, lei come si sarebbe posto sulla questione?
Ormai la scelta è chiusa e chiunque vince non tornerà indietro su questa scelta. Il passaggio di esternalizzazione del progetto non è scattato, e ci sono state paure legittime. Si potevano proporre impianti meno impattanti, ma così com'è la discussione non si riaprirà più. Bisognerà vedere come poter potenziare la differenziata e favorire l'industria del riciclo dove Empoli ha una storia.
E sulla quotazione di Alia in borsa?
Mi auguro che il cdx sia favorevole, sempre e comunque. Serve un modo per andare a trovare risorse per ciclo e riciclo dei rifiuti, non con un modello gassificatore ma con altri modelli. Anche perché da clienti di Alia non ci si può dimettere. Se poi ci saranno referendum bisogna votare o far eliminare la questione.
C'è una divisione, più che tra cdx e csx, tra amministratori locali e chi recepisce le istanze di una parte del popolo
Certo, tra chi amministra c'è anche Tomasi di Pistoia. Questo è un tema ideologico che divide molto la sinistra, un tema barriera. Uno dei motivi per cui a Empoli non c'è stato l'accordo nel centrosinistra con il M5S, poteva esserci un campo largo a Empoli se non c'era un tema così divisivo. Chi è di sinistra 'vecchio stampo', senza offesa, non può vedere che ostilità alla quotazione in borsa. Mentre chi viene da quel passato e si è evoluto ed è un democratico progressista, ha una visione di società con servizi pubblici e capitali da trovare.
Tra i 4 candidati chi ha il maggiore margine di crescita?
Mantellassi è partito subito con una campagna di ascolto in città, se hai gambe e parti prima poi si tratta di correre. I margini di crescita maggiore può averli anche Simone, ha tutto il tempo di farsi conoscere come persona. Cresce di più chi è conosciuto meno. Poi con le liste elettorali, su alcune questioni importanti sarà importante dire come la pensano in un confronto a 4. Da lì fai le prime valutazioni. Se perdi terreno nei confronti, non recuperi più.
Un pronostico realista
Il centrodestra va al ballottaggio e ce la giochiamo al ballottaggio. Lì è un'altra partita, è come giocare a basket invece che a calcio. Il cdx è partito finora sempre sfavorito, ma con il ballottaggio il csx gioca in un campo diverso. Le amministrative sono altra roba. Cinque anni fa i numeri c'erano. Poi bisogna capire che i cittadini sanno votare e sanno distinguere, vedi in Sardegna. L'elettore sa fare il voto disgiunto, poi ci sono anche quelli che votano il simbolo a prescidere, ma c'è chi sa distinguere e questo può fare la differenza tra una vittoria e una sconfitta.
Elia Billero
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