Cariche a Pisa, se ne parla nel consiglio comunale di Cascina


Nel consiglio comunale di Cascina c’è stato un lungo dibattito sui fatti Pisa del 23 febbraio. La seduta urgente ha portato a un dialogo tra le forze politiche rappresentate in consiglio e gli studenti presenti in aula. Un confronto che si è incentrato sulla libertà di pensiero e di espressione, a partire dalle valutazioni dalle cariche subite dagli studenti che manifestavano per il cessate il fuoco a Gaza. In apertura il sindaco, Michelangelo Betti, ha letto le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla sconfitta derivante dall’uso dei manganelli.

“Si è trattato di un dibattito necessario anche a Cascina - commenta il sindaco -. Non possiamo non confrontarci su un evento di portata nazionale che ha coinvolto anche il nostro comune, dato che il Liceo Artistico ‘Russoli’ svolge la propria attività formativa a Pisa e a Cascina. Con il passare dei giorni si è sviluppata una discussione che si è allontanata sempre di più dalla realtà delle cose, per come è emersa dalle immagini dei video, arrivando a mettere in discussione la stessa libertà di espressione. Si è anche registrato un dibattito parlamentare in cui le parole del Presidente della Repubblica sono state plagiate e strumentalizzate a una logica di parte, in particolare nell’intervento dell’onorevole Edoardo Ziello”.

“Sono lieto che ci sia stato questo dibattito democratico e aperto all’interno della nostra assemblea elettiva - aggiunge il sindaco Betti -. Nel dibattito si è dato molto spazio alla libertà di espressione e come attuarla. Andando a fare una sintesi, a Pisa un gruppo di studenti, dopo mesi di bombardamenti, spari e guerra urbana a Gaza, aveva intenzione di manifestare la propria vicinanza a chi abita un lembo di terra con una densità di 6.000 abitanti per chilometro quadrato. Il doppio rispetto alla provincia di Napoli, che è quella con la densità abitativa più alta in Italia. Che ci sia un moto degli studenti davanti a un bollettino quotidiano crescente di vittime, anche di bambini, con bombardamenti di ospedali, mi sembra del tutto naturale e anche sano. Il consiglio mi è parso pertanto utile per riaffermare la realtà delle cose, sentendo anche la voce di chi ha avuto amici che hanno partecipato a quella manifestazione”.

Al termine del consiglio sono stati approvati, a maggioranza, due documenti politici presentati da Partito Democratico, Città delle Persone e Movimento 5 Stelle. Una mozione che richiede di introdurre anche in Italia i codici identificativi per le forze dell’ordine in servizio e un ordine del giorno che, partendo dalle considerazioni del Presidente della Repubblica, ha evidenziato la necessità di difendere e riaffermare il diritto alla libera espressione.

Fonte: Ufficio Stampa

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