La carcassa dell’animale, un giovane esemplare di lupo maschio, è stata rinvenuta lo scorso 27 febbraio, dal personale del Nucleo Carabinieri Forestale di Pistoia, nei boschi limitrofi alla città. Sono in corso accertamenti per chiarire le cause della morte. Tuttavia, l’ipotesi più plausibile, è che si tratti di un atto di bracconaggio, casistica purtroppo non così rara, negli ultimi tempi, anche su scala nazionale, dove si va mostrando un vero e proprio accanimento nei confronti di questa specie.
In questo frangente, è però opportuno ricordare, come il lupo sia una specie particolarmente protetta sia da leggi nazionali (Legge n. 157/92 – Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) che europee (Convenzioni internazionali e Direttiva “Habitat”). Il suo ruolo di predatore, che lo pone al vertice della catena alimentare, ricercando tra gli ungulati (cinghiali, caprioli, cervi, ecc) le prede preferenziali, consente un naturale ed efficace contenimento delle loro popolazioni, in continuo accrescimento sul nostro territorio, fornendo un importante contributo anche dal punto di vista sanitario, andando a ridurre le probabilità di diffusione di varie patologie, proprie della fauna selvatica, ma trasmissibili anche al bestiame domestico.
Il bracconaggio, pertanto, è un atto che defrauda tutti i cittadini, la fauna selvatica, difatti, costituisce patrimonio indisponibile dello Stato e componente fondamentale della biodiversità, la cui ricchezza garantisce una migliore qualità dell’ambiente.
La reazione, quindi, in presenza di atti di questo genere, non può che essere una: svolgere più controlli, adottando maggior severità nei confronti di chi infrange le leggi poste a tutela dell’ambiente, delle persone e del diritto loro di diritto di fruire dei benefici offerti dal territorio.
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