Cdx Empoli diviso, Peccianti: "Campinoti uomo del fare, l'altro è Poggianti-centrico"

francesca peccianti
Francesca Peccianti (foto da Facebook)

Dopo la rottura ufficiale in due pezzi del centrodestra con la fuoriuscita da Fratelli d'Italia di Andrea Poggianti, la coalizione FdI-Lega-FI-Noi Moderati prosegue il suo cammino a supporto di Simone Campinoti. Ma per capire le dinamiche, partitiche e umane, che hanno portato a questo bivio, è necessario un passo indietro. Dopo le numerose esternazioni di Poggianti stesso, è intervenuta con un'intervista esclusiva Francesca Peccianti, coordinatrice del circolo FdI Empoli e tra i 'big' nella cabina di regia a sostegno della candidatura dell'imprenditore a capo della Ceam.

Peccianti, c'è stato un percorso iniziale in cui dopo le vacanze estive il vostro partito sosteneva Andrea Poggianti, capogruppo del Centrodestra in Consiglio comunale. Anche respingendo il nome di Campinoti. Poi qualcosa è cambiato.

Il nostro partito, anche quello empolese, ha appoggiato fin da ultimo Andrea Poggianti. È chiaro che avremmo preferito un candidato di FdI visto il lavoro svolto sul territorio. Avevo detto che il nome di Campinoti non ci esaltava. Aspettavamo nel caso fosse stato lui il candidato di capire il suo programma.

E poi cos'è successo?

Dall'altra parte c'è stato il tavolo regionale con i partiti del centrodestra, che ha avuto una sua storia ben precisa. Con il nome di Andrea Poggianti non si chiudeva. Era emersa la contrarietà assoluta degli alleati a questo nome, secondo quel che ci ha riferito il coordinatore regionale FdI Fabrizio Rossi. Perché gli alleati facevano presente di aver già concesso alle scorse amministrative il candidato a FdI. È innegabile che nel 2019 c'è stato un risultato che non era brillante, un risultato medio, non siamo andati al ballottaggio.

È stato quindi proposto un nome diverso, Campinoti è stato presentato da Forza Italia. L'intesa al tavolo è stata trovata su nome nuovo. Un nome di rottura vera che garantisce l'unità della coalizione e allargamento dell'elettorato.

FdI si è aperto a questa forza esterna. Quello di Campinoti è un nome che ha una sua storia fatta di lavoro e di assunzione di sfide, di rischio d'impresa. Ha saputo raccogliere e vincere dando occupazione e benefici al territorio. Con la figura esterna c'è però un programma di centrodestra, è innegabile. Abbiamo incontrato Simone Campinoti prima dell'ufficializzazione. Stiamo stendendo un programma di centrodestra in cui FdI ha di fatto un ruolo centrale e determinante.

Campinoti ancora in Italia Viva poteva rimanere candidato della coalizione? Avete posto la condizione della restituzione della tessera?

Non era una condizione perché poi l'ha fatto, si è messo al servizio del centrodestra. Non poteva fare diversamente, lo ha detto più volte che era rimasto deluso dal partito d'origine, altrimenti non si sarebbe messo al servizio della causa.

Parliamo ora dell'altra parte della questione, quella di Andrea Poggianti. Com'è andato il dialogo con lui, fino alla rottura? Facciamo qualche passo indietro.

Il nome di Campinoti viene fuori da ottobre-novembre, a dicembre abbiamo capito che si andava inevitabilmente in quella direzione. Poggianti non l'ha accettato, ha personalizzato questa sua mancata ricandidatura. La scelta di Campinoti non era anti-Poggianti, lui avrebbe potuto lavorare con il nostro partito con lo stesso obiettivo per dare una spallata al Pd e alla sinistra. Non lo ha voluto fare, si è posto mi pare da dicembre in poi, ancora prima dell'ufficializzazione, in un aperto attacco continuo, quasi quotidiano, alle scelte del proprio partito e di Campinoti. Da tempo minacciava di fare un percorso autonomo. Si è posto fuori dal partito, anche formalmente poi. È uscito da FdI, era doveroso. Non poteva rimanere contestando le decisioni.

Quindi non è più nel partito in che maniera?

Poggianti non ha rinnovato la tessera e ha comunicato il recesso formale dal partito.

C'è un'altra questione sul tavolo, prima della fine della consiliatura. Il gruppo Centrodestra per Empoli è ancora costituito da 5 persone, con Poggianti capogruppo. Come sbrogliate questa matassa?

Lui c'è ancora come espressione della lista che lo ha eletto, sulla questione ci stanno lavorando dal tavolo regionale, ma è una presenza formale. Non può utilizzare il nostro simbolo, né accostarsi al nome del nostro partito. Per me è un non-problema nella sostanza.

Qualcuno però ha seguito Poggianti.

La spaccatura nel gruppo è quasi al 50% (l'ultima eletta Dessislava Giordano e Gabriele Chiavacci hanno seguito Poggianti, mentre Federico Pavese e Simona Di Rosa rimangono in FdI, NdR).

Che ne pensa degli attacchi di Poggianti verso Campinoti?

Sono argomenti pretestuosi, Campinoti è stato presidente di Confindustria di zona, è chiaro che avesse interesse a parlare con l'amministrazione.

Però nell'evento di presentazione della ricandidatura di Barnini nel 2019, anche Campinoti è salito sul palco

Evidentemente è rimasto deluso da Barnini, talvolta la maturità politica è anche questo, la capacità di un certo cambiamento. La sua non è mai stata una storia di sinistra. Mi suona strano che oggi Andrea Poggianti rivendichi di essere il vero centrodestra, è il nostro. Con Simone e gli altri alleati abbiamo costituito una bella squadra, fatta con l'aiuto di persone che vengono dalla società civile, stiamo lavorando a un programma con una squadra di centrodestra dove c'è un vero e proprio confronto all'interno del perimetro di centrodestra. Quello di Poggianti più che centrodestra è poggianticentrico.

Una caratteristica che apprezza di Campinoti.

Sicuramente non è un politico di professione, ma non lo sono nemmeno io. È l'uomo del fare, ha delle idee concrete e precise. Lo trovo una persona leale, trasparente, che ha voglia di mettersi in gioco. Ha voglia di creare e dare impulso a una vera squadra di lavoro. Non è una persona che gioca da solo, sa contornarsi di una squadra, spero una squadra valida. Questo non è scontato per lavorare bene e al servizio della nostra città.

Il partito non deve mettere sempre la bandierina, abbiamo avuto la maturità politica per vedere un elemento di novità come un apporto in più che possa consentire il risultato, che è quello della vittoria. Se lo dovrebbe ricordare anche Poggianti, di superare la sinistra, non di guardare solo contro il vecchio partito e il centrodestra in generale.

Il percorso del centrodestra è stato lungo, ma si è concluso da svariati giorni. Quando ci sarà la presentazione ufficiale?

Venerdì 8 marzo, per la Festa della Donna, ci sarà l'ufficializzazione della candidatura, vorremmo la partecipazione di esponenti di vari partiti.

Qual è il risultato che vi prefiggete? Visto che nel 2019 ha parlato di risultato modesto.

Vincere al primo turno sarebbe ottimale, andare al ballottaggio in seconda battuta.

E se andrete al ballottaggio, riceverete il supporto da Poggianti?

Mi auguro di sì, dovete chiederlo a lui.

Elia Billero



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