Crollo Firenze, mazzi di fiori per le vittime. Il procuratore: "Diverse criticità nel cantiere"

Dopo la fiaccolata di ieri sera di fronte al cantiere di via Mariti, questa mattina vari mazzi di fiori e cartelli sono apparsi nell'area transennata dove 5 operai hanno perso la vita e un sesto risulta ancora disperso tra le macerie.

Candele, disegni, cartelli, mazzi di mimose (il fiore per cui si festeggia la donna l'8 marzo inizialmente era stato usato per commemorare delle lavoratrici morte in un incendio a New York a inizio Novecento) e molto altro mostrano il sostegno della popolazione alle famiglie delle vittime e le rivendicazioni verso un lavoro equo, sicuro e senza sfruttamenti.

Nel frattempo, come detto, si cerca ancora l'ultimo disperso: Bouzekri Rachimi, 56 anni, marocchino. Tra ieri e oggi i vigili del fuoco sono riusciti a rimuovere la trave che ha ceduto, provocando il crollo a catena dei solai. Era necessario perché proprio quella trave si muoveva e rischiava di crollare. Dopo la rimozione, sono riprese le ricerche del disperso.

Le indagini: la trave non era stata ancora fissata, due operai erano irregolari

La procura della Repubblica di Firenze è stata in fermento anche nel fine settimana, per portare avanti le indagini sul caso. Dal Tgr Abruzzo, è emerso un dettaglio non da trascurare. Secondo il personale della ditta abruzzese in subappalto che ha fornito la trave incriminata del crollo, non era stato concluso il fissaggio, quando il personale di un'altra società avrebbe avviato la gettata di cemento nella stessa area, all'ultimo piano della struttura.

Si indaga anche sui lavoratori irregolari all'interno delle ditte in sub-appalto, decine e decine.

Mancano i permessi di soggiorno, servono dettagli sui contratti di assunzioni e le mansioni assegnate. Due degli operai deceduti infatti sembrano non assunti e non regolari.

Il controllo delle carte delle ditte in sub-appalto alla Aep di Pavia, capofila dell'appalto, potrebbe chiarire questo dettaglio importante. Quest'oggi si ipotizza il conferimento dell'incarico per l'autopsia dei quattro corpi.

Si cercano anche video del crollo, immagini che possano chiarire il posizionamento della trave maledetta. Anche la progettazione è sotto la lente degli investigatori.

Il procuratore: "Risultano irregolari"

"Il problema è di abbinare i nomi ai corpi, quindi si è iniziata anche una complessa attività di identificazione su ciò che resta di questi poveri operai, che sono stati travolti da strutture imponenti per peso e cemento. Serviranno competenze specifiche anche di tipo genetico". Lo ha detto il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia, giunto quest'oggi sui luoghi dei cantieri. Spiezia ha confermato che per alcuni operai stranieri "vi fosse una condizione di irregolarità circa la loro presenza sul territorio nazionale", ma che per i contratti di lavoro il discorso è diverso e sarà oggetto di altri accertamenti. I primi controlli "si sono limitati a un dato di mera corrispondenza tra la posizione di queste persone e il rispetto delle norme sull'ingresso nel territorio nazionale".

Spiezia ha anche confermato che nel cantiere ci fosse qualcosa che non quadrava: "è prematuro dire qualcosa" ma "il dato molto empirico che ci siamo fatti da un primo sopralluogo è che vi fossero diverse criticità, che abbiamo constatato nel momento in cui ci siamo portati nel cantiere". Lo ha detto il procuratore di Firenze Filippo Spiezia nell'incontro con i media senza voler aggiungere altro rispetto alle condizioni del cantiere.

In una nota della procura diffusa questa mattina, Spiezia afferma che nel cantiere vi erano "8 lavoratori operanti per 3 imprese differenti", confermando che è stato aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio plurimo aggravato dalla violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, oltre a crollo colposo. Il procuratore stesso e due magistrati stanno seguendo il procedimento di persona.

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