Concerie al centro. Fabrizio Nuti, presidente di Unic, ha incontrato il sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy Massimo Bitonci, con loro anche l'europarlamentare leghista Susanna Ceccardi. Stando a Unic si è trattato di un incontro importante per "discutere delle numerose tematiche e preoccupazioni che interessano il settore conciario italiano in un momento congiunturale complicato”. Secondo Bitonci la conceria è una "eccellenza del made in Italy" che "purtroppo si trova ad affrontare diverse sfide, a partire da una serie di inutili adempimenti burocratici imposti dall’Unione Europa".
Il riferimento del sottosegretario è al contesto legislativo comunitario relativo a deforestazione e tracciabilità. UNIC – Concerie Italiane si è battuta affinché la pelle non finisse nel novero dei beni disciplinati dalla norma, ma da Bruxelles non hanno recepito. Ecco perché Unic è andata in missione a Roma per far presenti le istanze del settore.
Così Bitonci: “Il settore della lavorazione delle pelli italiano rischia di essere affossato dal nuovo regolamento Ue contro la deforestazione. Il provvedimento impone agli operatori che commercializzano nell’Unione alcune materie prime e derivati, come il pellame bovino, di verificare che non provengano da aree in cui si sono verificati fenomeni di deforestazione. Una richiesta che impone un aggravio di inutile burocrazia a un settore che non solo non danneggia le foreste, ma che anzi recupera e nobilita scarti dell’industria alimentare della carne. Il provvedimento, l’ennesima declinazione della ideologia finto green di Bruxelles, fornisce un assist alle filiere extra europee, mettendo a rischio i distretti conciari di Veneto, Toscana, Lombardia e Campania, i livelli occupazionali e una risorsa fondamentale per i marchi di lusso made in Italy di tutto il mondo. Servono subito interventi a tutela dell’intero comparto“.
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