Pochi forse lo ricordano ma nell’estate del 2003 in Europa furono registrati circa 70.000 mila decessi in più rispetto alle medie del periodo, di cui circa 20.000 solo in Italia; il tutto a causa dell’eccezionale ondata di calore che investì il continente. La maggior parte delle morti colpirono persone “over sessanta”, di cui in maggioranza donne e persone con cronicità pregresse. Istituti di ricerca che studiano il clima ci dicono che da ora in poi queste condizioni estreme diventeranno ordinarie anche alle nostre latitudini. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, quando le temperature superano i trenta gradi il rischio di incidente sul lavoro aumenta del 5-7% mentre quando le temperature superano i trenta gradi, il rischio incidente raggiunge il valore compreso tra il 10-15% in più.
A livello Europeo, da anni i sindacati chiedono che venga creata e uniformata una normativa che regoli il lavoro durante le ondate di calore. Infatti, mentre alcuni paesi hanno norme prescrittive precise in materia i restanti paesi, che sono la maggioranza, adottano consigli e buone pratiche ma non hanno previsto interventi legislativi ad hoc. Come partito politico Empoli in Azione, siamo seriamente preoccupati per gli effetti che questi eventi estremi potranno produrre sulla popolazione e sui lavoratori e per questo motivo chiediamo al Sindaco di Empoli, in concerto con i Sindaci del Circondario, che già da oggi vengano messe in campo alcune iniziative per tutelare la nostra popolazione e i nostri lavoratori e lavoratrici:
1) Coordinandosi con le associazioni di categoria e con i sindacati prevedendo ordinanze durante le ondate di calore, che limitino il lavoro all’aperto dalle ore 12.00 alle ore 16.00, soprattutto per i settori legati all’agricoltura, all’edilizia e ai lavori stradali, prevedendo ove possibile la cassa integrazione durante la sospensione del lavoro;
2) al di fuori di questi settori merceologici, sensibilizzare i datori di lavoro, affinché le altre attività vengano svolte tenendo conto delle temperature e dei rischi associati;
3) di dare disposizione perché le attività dei centri estivi per ragazzi siano effettuate, nelle ore dalle 12.00 alle 16.00, in ambienti chiusi e ventilati e che siano limitate al minimo le attività all’aria aperta;
4) in concerto con l’Azienda Sanitaria Locale, provvedere e dare disposizioni perché siano intensificati i controlli nelle R.S.A. affinché vengano verificate le condizioni di climatizzazione delle strutture;
5) di limitare al minimo le attività comunali di cerimonie o manifestazioni pubbliche, limitando il tempo di esposizione di eventuali picchetti delle forze dell’ordine o della polizia municipale
6) di prevedere un servizio spesa, da parte del personale del volontariato locale, per evitare che le persone anziane o sole, escano per le necessità quotidiane;
7) di inserire nel Piano Comunale di Protezione Civile gli scenari per la gestione di ondate di calore
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