Sono 200 le unità di personale sanitario (infermieri, Oss, amministrativi, tecnici, fisioterapisti e altre professionalità) che quest’anno diminuiranno nelle maggiori strutture fiorentine, per via del blocco delle assunzioni e il vincolo della riduzione del personale imposto dal Governo alle aziende sanitarie. Il dato emerge dai piani triennali del fabbisogno del personale appena approvati in Usl Toscana Centro, Aou Careggi e Ispro (mentre il piano di Aou Meyer ancora non è stato approvato). Riduzioni di personale che rischiano di mettere a dura prova il servizio sanitario nella provincia di Firenze.
Nella maggior parte dei casi le aziende sanitarie e ospedaliere, per raggiungere gli obiettivi di riduzioni dei costi sul personale imposti dalla normativa nazionale, non rinnoveranno il personale a tempo determinato o il personale assunto tramite contratti di somministrazione. Personale che in questi anni ha garantito con professionalità e dedizione i servi di cura per i cittadini. In altri casi si ridurrà anche il personale a tempo indeterminato non garantendo il turn over. Siamo preoccupati per gli effetti che tali tagli avranno sulla qualità dei servizi e sui carichi di lavoro di chi lavora in sanità.
Crediamo che, alla luce di queste scelte, si debba avviare un confronto con le aziende sanitarie e ospedaliere su come garantire servizi di qualità e condizioni di lavoro eque e sicure.
In un momento dove la sanità nella nostra provincia, pur restando tra le migliori d’Italia, ha difficoltà a dare sempre risposte tempestive, e i tempi di accesso al sistema sanitario si allungano sempre di più, un’ulteriore riduzione di personale indebolisce i servizi sanitari pubblici e apre le porte alla sanità privata, che è pronta a intercettare la domanda di salute dei cittadini che non trovano risposta nel sistema pubblico. Un’ingiustizia che farà aumentare il divario tra chi può permettersi di curarsi accedendo al privato e chi no. Al di là degli annunci del Ministro Schillaci, queste sono le conseguenze delle scelte di un Governo che pensa che la sanità e il diritto alla cura siano solo un costo e che lo Stato debba fare un passo indietro.
Fonte: Cgil Firenze - Ufficio stampa
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