Il mondo della cultura nazionale piange Antonio Paolucci, ex ministro per i Beni Culturali negli anni '90 durante il governo Dini, ex sovrintendente del polo museale di Firenze. direttore dell'Opificio delle Pietre dure e direttore dei Musei Vaticani. Originario di Rimini, aveva 84 anni. È scomparso a Firenze, città che ospiterà anche i funerali. Nel 2009 Castelfiorentino gli aveva concesso la cittadinanza onoraria.
Paolucci cominciò la sua carriera nel mondo delle belle arti vincendo il concorso come ispettore nella Soprintendenza fiorentina nel 1969. Ha esercitato il ruolo di sovrintendente anche a Venezia, Verona, Mantova. Durante il periodo alla Soprintendenza a Firenze, dovette occuparsi dello spinoso caso dei danneggiamenti alle Gallerie degli Uffizi dopo l'attentato mafioso ai Georgofili nel 1993.
Con l'istituzione dei poli speciali, nel 2002 Paolucci viene nominato soprintendente del Polo museale fiorentino e nel 2004 diviene anche direttore regionale per i beni storici, artistici e paesaggistici della Toscana. Nel 1997, dopo il terremoto in Umbria e nelle Marche, fu anche nominato commissario straordinario per il restauro della basilica di San Francesco ad Assisi colpita dal terremoto.
“Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Antonio Paolucci, studioso e storico di primissimo piano, uomo delle istituzioni, intellettuale raffinato. Firenze perde una delle sue figure più autorevoli”. Così il sindaco Dario Nardella commenta la scomparsa di Paolucci.
“Paolucci - continua il sindaco - nel ruolo di Ministro nel Governo Dini ha dato lustro a Firenze e all’Italia. Ha guidato egregiamente il Polo museale fiorentino e da sovrintendente ha fatto parte della giuria internazionale che ha assegnato a Isozaki il progetto di uscita degli Uffizi. Fino a quando è stato possibile Paolucci non ha mai fatto mancare la sua voce, anche critica, sulle principali vicende culturali italiane. Una voce sempre riconoscibile, lucida, mai banale, che ora ci mancherà”.
“Alla famiglia giungano le condoglianze dell’intera amministrazione e mie personali” conclude Nardella.
Il cordoglio arriva anche dall'ex direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, adesso alla guida del Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli: "La scomparsa di Antonio Paolucci crea un grande vuoto nel mondo della cultura. Profondissimo conoscitore della storia dell'arte, museologo di fama mondiale, colpiva per la cristallina chiarezza del suo pensiero. Era questa la chiave della sua capacità di comunicare a tutti pensieri altissimi e concetti complessi, rendendoli accessibili - aggiunge Schmidt -. E della grande umanità con cui ha saputo guidare e ispirare i colleghi nel loro lavoro, me incluso. È stato per me un onore poter sempre contare sui suoi consigli e sul suo esempio".
"Stanotte ci ha lasciato un uomo di Stato ed uno dei più significativi studiosi italiani degli ultimi decenni, con doti di eloquio e scrittura impareggiabili e un naturale talento nel diffondere il sapere. Non solo: Antonio Paolucci possedeva la capacità di governare l'arte e il suo mondo, di soprintendere ai suoi delicatissimi equilibri. Da ministro e a capo dei Beni Culturali fiorentini è stato la guida, per tanti anni, del sistema della tutela, dunque la sua scomparsa è una perdita incolmabile. Le Gallerie degli Uffizi, che annoverano numerosi dipendenti cresciuti alla sua ombra, si stringono alla famiglia nel cordoglio. In suo onore, l'Auditorium del museo dove tante volte ha incantato le persone con le sue parole, porterà il suo nome, mentre la sua eredità intellettuale sarà di scientifica ispirazione".
Così il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde sulla scomparsa di Antonio Paolucci.
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