Trasparenza per Empoli, quasi 4mila firme valide. Ora il comitato punta a accorpare il referendum con altre elezioni

Sono state quasi 4mila (nello specifico 3.986) le firme valide ottenute dal comitato Trasparenza per Empoli per ottenere il referendum sull'abolizione della mozione che dà sostanzialmente il via alla Multiutility per l'accorpamento di gas, acqua e rifiuti. Se 347 sottoscrizioni sono state fatte in autonomia dai cittadini all'Urp, le restanti sono state raccolte nell'arco dei 45 appuntamenti sul territorio con i banchini tra settembre e dicembre 2023. Sempre alla presenza dei membri del comitato e di uno dei consiglieri comunali Beatrice Cioni, Leonardo Masi e Anna Baldi come ufficiali per convalidare la raccolta firme (l'alternativa era la presenza di un avvocato o un notaio). Solo 157 firme non sono risultate valide, una percentuale tutto sommato risibile.

Secondo i 'depositi' di firme, già poco prima di Natale c'era stata la sensazione che la battaglia per le 3.500 firme necessarie era già stata vinta. Con questa convalida sarà il momento di festeggiare con tutti i sottoscrittori, tramite la 'cena referendaria' si terrà sabato 27 gennaio alle 20 al circolo Arci di Marcignana (prenotazioni al 379/1748628).

Ma il comitato ha già un'altra battaglia in calendario. Con tempi più lunghi ma finalizzato sempre alla riuscita del referendum. TpE ha inviato una richiesta di adeguamento del regolamento per il referendum comunale a Empoli in merito all'accorpamento dell'evento in occasione di tornate elettorali. Non si potrà votare nel 2024 in concomitanza con il rinnovo dell'amministrazione, ma quando si potrà votare (nel 2025), i manifestanti chiedono che l'evento si tenga nella stessa data di altre consultazioni. Come, per esempio, le Regionali, per rimanere in tema del 2025. O in occasione di altri referendum.

Il regolamento approvato nel 2023, passato dalla Prima Commissione, non segue le indicazioni della legge 267/2000, su cui poi è stato redatto lo statuto comunale. Nello specifico, il regolamento vieta di 'sommare' referendum e altre tornate elettorali, mentre per legge basterebbe solo evitare i livelli comunali, provinciali o circoscrizionali. Rendendo valido ogni altro appuntamento, nel segno della economicità e del contenimento della spesa pubblica già in vigore a livello nazionale.

L'obiettivo, è chiaro, è quello di far votare nello stesso momento e riuscire nel superamento del quorum (il 50% + 1 del corpo elettorale empolese) con il traino di altre elezioni. La richiesta è stata inoltrata alla sindaca Brenda Barnini, al presidente del Consiglio comunale Alessio Mantellassi e al presidente della Commissione Andrea Picchielli. La modifica dell'articolo riguardante questa 'disparità' dovrebbe passare prima dalla commissione comunale e poi dal Consiglio. C'è tempo, anche se poi si andrà a elezioni a inizio giugno 2024 e quindi le attività consiliari si fermeranno almeno un mese.

 

Elia Billero



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