Si terrà domani a Roma in cassazione l'udienza sulla strage ferroviaria del 29 giugno 2009 di Viareggio. La speranza dei familiare delle vittime è che questa possa essere la definitiva dopo 15 lunghi anni di udienze in vari tribunali italiani.
Imprescindibile, per loro, è che vengano confermate le condanne agli imputati. "Questo sarebbe un fatto storico per il nostro Paese - ha detto Marco Piagentini, presidente dell'Associazione 'Il mondo che vorrei' e che nell'esplosione rimase, insieme con il figlio, gravemente ustionato perdendo invece la moglie e altri due figli - per il semplice fatto che per la prima volta verrebbero condannati manager di aziende pubbliche".
Anche Daniela Rombi che perse la figlia Emanuela, desidera che i colpevoli vengano puniti. "Sarebbe un brutto insegnamento soprattutto per i giovani - ha spiegato - ormai i nostri cari non ce li restituirà purtroppo nessuno, però non sarebbe giusto dover constatare che nessuno per questa strage che ha provocato 32 vittime non paghi per le proprie responabilità".
Gabriele Dalle Luche, avvocato di parte civile e legale dell'associazione 'Il Mondo che vorrei' evidenzia che "l'udienza di lunedì potrebbe disegnare scenari che non ci vogliamo immaginare. Ci potrebbe essere una decisione di remissione alla Corte Costituzionale, per eventuali ricorsi degli imputati. Remissione che sospenderebbe il giudizio in Cassazione con tempi fino all'anno. Potrebbe esserci anche un nuovo passaggio in corte di Appello".
Secondo quest'ultimo non sarebbe da escludere che, se venissero confermate le condanne, gli imputati possano fare ricorso alla Corte di Giustizia Europea.
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