I Comuni del Valdarno fiorentino confermano il loro sostegno ai pendolari
“È stata una serata molto importante, perché sancisce l'inizio di un percorso condiviso con il Comitato Pendolari Valdarno e, in generale, con tutti i pendolari di questo territorio. Ora, sarà nostro compito rappresentarli adeguatamente e far valere le loro richieste al prossimo tavolo tecnico con Regione, RFI e Trenitalia, perché ribadiamo che questa situazione è inaccettabile”.
Questo il commento di Elena Cencetti, Silvia Meli e Adele Bartolini, assessore ai Trasporti rispettivamente dei Comuni di Figline e Incisa Valdarno, Reggello e Rignano sull’Arno, a margine dell'assemblea pubblica sui disagi legati alla linea ferroviaria Firenze-Arezzo che si è svolta ieri sera, venerdì 12 gennaio, presso la sala consiliare del municipio di Figline. Assemblea nel corso della quale, alla presenza dei sindaci dei Comuni del Valdarno fiorentino, le tre Amministrazioni hanno incontrato tutti i pendolari del Valdarno (alcuni provenienti anche dal Valdarno aretino) e i rappresentanti del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima.
Quella di ieri sera è stata innanzitutto l'occasione per ribadire pubblicamente il rifiuto del trasferimento dalla Direttissima alla Linea Lenta per la tratta Firenze-Arezzo: proposta ritenuta irricevibile dalle tre Amministrazioni comunali.
Quindi, gli amministratori hanno riportato ai pendolari valdarnesi quanto emerso dal tavolo tecnico tra i tre Comuni, Regione Toscana, RFI e Trenitalia, tenutosi lo scorso dicembre e fortemente voluto dalle assessore Cencetti, Meli e Bartolini e dai rispettivi sindaci. Nel corso di quell'incontro, le tre Amministrazioni portarono all'attenzione di Regione e dei referenti delle due aziende le forti proteste dei pendolari valdarnesi e le criticità più gravi sulle quali intervenire nel più breve tempo possibile, a partire dai ritardi cronici e le frequenti cancellazioni della linea Firenze-Arezzo e dall'inadeguatezza dei protocolli di comunicazione di queste criticità, con il personale RFI e Trenitalia spesso in difficoltà nel fornire informazioni adeguate ed esaurienti ai pendolari.
Elemento, quest'ultimo, ampiamente riportato in molte esperienze raccontate dai cittadini stessi nell'assemblea pubblica di ieri sera, che hanno fatto emergere la loro esasperazione e un forte stress emotivo: un aspetto anche quello psicologico messo in evidenza e portato l'attenzione della Regione e delle due aziende nell'incontro di dicembre, insieme alla questione dei problemi di accessibilità a stazioni e treni che incontrano i disabili del territorio.
Gli amministratori dei Comuni del Valdarno fiorentino hanno poi riferito all'assemblea di aver avanzato alcune richieste specifiche, come l’introduzione di tipologie intermedie di abbonamento ferroviario come abbonamenti trimestrali o della durata di 10 mesi (in particolare per gli studenti), oltre a quello mensile e annuale, e l'inserimento del Valdarno fiorentino nel circuito Unico Metropolitano, accogliendo poi le istanze dei pendolari presenti all'assemblea stessa.
Istanze che verranno riportate al prossimo tavolo tecnico con Regione, RFI e Trenitalia e che dovrebbe essere convocato dalla Regione stessa entro questo mese. Tra le richieste avanzate dai rappresentanti del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, la revisione dei criteri per l'accesso al rimborsi, che dovrebbe basarsi non sugli “indici di affidabilità”, come avvenuto fino ad oggi, bensì sugli “indici di puntualità”. È stato poi chiesto alle Amministrazioni di fare pressione sulla Regione, perché faccia rispettare il contratto di servizio stipulato tra l'ente e le due aziende, che peraltro prevede l'arrivo di sei nuovi treni a velocità più elevata, e perché applichi di conseguenza le penali previste nel contratto stesso. Istanze che sono state accolte dai tre Comuni e che verranno appunto fatte valere al prossimo tavolo tecnico.
“Stasera è emersa nuovamente la forte esasperazione di queste persone – commentano le assessore Cencetti, Meli e Bartolini – e siamo rimaste profondamente colpite dal fatto che, nonostante la loro giustificata, legittima e profonda indignazione, il confronto si sia sempre dimostrato civile e costruttivo. Questo dimostra la volontà da parte di tutti di essere compatti in questo cammino che abbiamo iniziato insieme. Adesso abbiamo una grande responsabilità e soprattutto il dovere come amministratrici di farci carico delle loro richieste e di farle rispettare, perché come ha detto giustamente qualcuno dei pendolari, qui si tratta della funzione sociale, civile e democratica che il trasporto pubblico deve svolgere e che negli ultimi anni non è stata rispettata dalle aziende che dovrebbero garantirla. Infine, cogliamo l'occasione per dare seguito a un'ulteriore richiesta avanzata da alcuni pendolari, estendendo quindi questo confronto anche ai Comuni del Valdarno aretino e invitandoli quindi a condividere con noi questo percorso”.
La nota del movimento consumatori Toscana
“ Ieri abbiamo avuto modo di comprendere le intenzioni delle amministrazioni comunali di Figline e Incisa Valdarno, Reggello e Rignano sull’Arno. Riteniamo l’interesse dimostrato utile per affrontare tutti insieme un problema reale, dove in gioco c’è il lavoro delle persone, il proprio percorso professionale, la salute e l’uguaglianza, quest’ultima non sempre garantita ai pendolari del Valdarno in termini di accessibilità ad un servizio pubblico. È essenziale lavorare in modo sinergico e mostrare tale interesse non soltanto per meri scopi politici. Forse è il caso che tutti i Comuni coinvolti si uniscano per portare la voce di un’intera comunità, andando al di là dei limiti prettamente territoriali “ - commenta MC Toscana
“ La nostra associazione è da tempo attenta ai disagi che l’organizzazione aziendale di Trenitalia e RFI causano molto spesso ai pendolari, il tutto con la complicità della Regione Toscana; ormai possiamo definirlo un vero e proprio “fatto notorio”. Ai continui disagi si aggiunge spesso una carente e disorganizzata comunicazione delle informazioni utili al fine di scegliere il treno da prendere per raggiungere la destinazione. Chiediamo che ai prossimi tavoli decisionali che la Regione convocherà vengano coinvolte anche le associazioni dei consumatori insieme alle restanti istituzioni. Inoltre, non dobbiamo dimenticarci che una soluzione alle problematiche in oggetto si troverà considerando che alcuni treni provengono dalle Regioni Lazio e Umbria. In sintesi, pretendiamo che si trovino delle soluzioni immediate affinché sia garantito il diritto alla mobilità e che si abbandoni l’idea di “ristorare” i pendolari con un mero indennizzo che si basa sull’indice di affidabilità. Quest’ultimo, fra l’altro, calcolato con criteri che non tengono di conto la situazione che coinvolge il Valdarno fiorentino e aretino, un vero e proprio “specchietto per le allodole”, applicato tre volte in molti anni di esistenza. Sicuramente la pseudo soluzione prospettata di utilizzare la linea lenta a scapito di quella direttissima è inaccettabile. La nostra associazione è affianco al Comitato Pendolari Valdarno Direttissima. Non escludiamo mobilitazioni anche legali” - conclude il Movimento Consumatori Toscana
Fonte: Comune di Figline e Incisa Valdarno - Ufficio Stampa
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