La prestigiosa Croce dipinta di Simone Martini che da sette secoli racconta la storia della comunità di San Casciano, vista e ammirata dai residenti del borgo medievale, sopravvissuta alle devastazioni nel corso dei secoli, compresi i bombardamenti del 1944, è al centro di un nuovo studio che raccoglie i risultati dell’ultimo restauro compiuto dall’Opificio delle Pietre Dure. La pubblicazione “La croce dipinta di Simone Martini”, curata da alcuni dei più importanti membri dell’Opificio, Marco Ciatti, Cecilia Frosinini e Sandra Rossi, sarà presentata venerdì 12 gennaio alle ore 17 presso la Chiesa della Misericordia nell’ambito del ciclo di conferenze “Curare l’Arte. Le opere e i loro restauratori”.
All’iniziativa, promossa e organizzata dall’Arciconfraternita della Misericordia di San Casciano e dal Comune, saranno presenti il governatore Marco Poli, il sindaco Roberto Ciappi, l’assessore alla Cultura Maura Masini, la curatrice dello spazio museale della Chiesa della Misericordia Giovanna Maria Carli, la Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure Emanuela Daffra, la storica dell’arte Nicoletta Matteuzzi, direttrice del Museo Giuliano Ghelli, nonché coordinatrice del Sistema Museale Chianti Valdarno, i curatori del libro e i restauratori. Ad illustrare i contenuti della pubblicazione sarà Gabriele Fattorini dell’Università di Firenze. Il volume contiene i saggi storico-artistici e descrive gli esiti dell’indagine diagnostica e del restauro condotto sulla superficie pittorica da Alessandra Ramat e sul supporto ligneo da Ciro Castelli e Andrea Santacesaria.
La Croce dipinta di Simone Martini è tornata a casa, nella Chiesa della Misericordia di San Casciano, dopo il complesso restauro realizzato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e concluso nel 2019. L’istituto, uno dei più importanti centri di restauro a livello mondiale, offrì gratuitamente questo servizio per salvaguardare un’opera capitale per l’arte medievale toscana, che necessitava di un intervento conservativo e di pulitura per poter continuare a mantenere intatti i suoi valori artistici ed estetici. L’evento di presentazione è organizzato in collaborazione con il Museo Giuliano Ghelli e in accordo con l’Opificio delle Pietre Dure.
"Grazie ai saggi di Marco Ciatti, Alessandro Bagnoli e di Nicoletta Matteuzzi - dichiara l’assessora alla Cultura Maura Masini - si può approfondire la conoscenza dell'opera e del contesto della chiesa della Misericordia, mentre i testi dei restauratori analizzano in dettaglio gli interventi sulla Croce". Gli altri contributi sono firmati da Roberto Bellucci e dal team di restauratori e tecnici che collaborano con l’Opificio per la diagnostica.
"La presentazione del volume – aggiunge la storica dell’arte Nicoletta Matteuzzi - offre l’occasione di rinnovare l’attenzione verso un’opera fondamentale per la storia artistica non solo sancascianese, realizzata da uno dei più ammirati pittori del primo Trecento senese, il cui stile delicato e pieno di grazia è facilmente ravvisabile nella Croce della Misericordia".
L’opera è stata con ogni probabilità realizzata negli anni venti del Trecento proprio per la chiesa di Santa Maria sul Prato, fondata all’inizio del secolo dai Domenicani di Santa Maria Novella di Firenze. Lo suggeriscono le proporzioni della Croce rispetto alle dimensioni della chiesa e la citazione dell’opera in un inventario del 1510, citato nel saggio di Nicoletta Matteuzzi.
Fonte: Ufficio stampa associato del Chianti Fiorentino
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