Aggressione a Montelupo, il vicesindaco e candidato PD Londi: "Bisogna lavorare sui giovani"

simone londi
Simone Londi

Riportiamo il commento di Simone Londi, attuale Vicesindaco e candidato sindaco di Montelupo, sui fatti avvenuti la sera del 3 gennaio in Piazza VIII marzo, dove un gruppo di minorenni ha aggredito con bastoni e cinture otto coetanei:

Non siamo probabilmente ancora consapevoli dell’impatto che il Covid ha avuto nelle nostre vite e nella nostra società. A noi adulti sembra ormai che le cose siano tornate alla normalità, ma dovremmo domandarci se per tutti è effettivamente così. L'emergenza sanitaria ha colpito in modo particolare i due estremi della nostra società: se a livello sanitario ha preso di mira soprattutto la popolazione più anziana, a livello sociale ha colpito i più giovani. Ormai numerosi ricerche scientifiche sono d’accordo nell’affermare che la pandemia ha avuto un forte impatto sulla loro vita e sul loro benessere, con conseguenze che si vedono ancora oggi.

Anche i numeri del dipartimento della pubblica sicurezza ce lo confermano: se diversi indicatori di criminalità minorile fino al 2019 stavano diminuendo, oggi sono di nuovo in aumento. Rispetto al 2019, nel 2022 i reati commessi da minori sono stati: +75,3% per quanto riguarda le rapine, +33% delle lesioni dolose, +65% dei tentati omicidi, +35% degli omicidi volontari. Noi saremo quindi anche tornati alla normalità, ma non è così per una parte della nostra società. E se il fenomeno era complesso prima della pandemia, ora lo è diventato ancora di più.

Rifuggiamo quindi dal credere a chi vi propone soluzioni semplici, da chi vi dice che queste cose sono cominciate adesso e che prima di problemi non ce ne erano. In questi 10 anni mi sono capitati molti documenti realizzati dalle amministrazioni che ci hanno preceduto. Uno di questi si intitolava: “Appunti per un nuovo progetto di intervento su strada nel Comune di Montelupo Fiorentino”, ed è stato realizzato a metà anni 90. Nella relazione gli operatori di strada scrivevano: “Le sostanze presenti sul territorio come assunzione sono droghe leggere, l'ecstasy, gli acidi (micropunte) e la cocaina per i fine settimana (…) Durante la nostra permanenza si sono verificati due decessi per overdose di cittadini di Montelupo, fuori dal territorio ed in circostanze molto singolari”.

Tutto questo non significa liquidare le problematiche che stiamo vivendo, piuttosto occorre prendere consapevolezza di quanto il fenomeno sia complesso e del fatto che le problematiche giovanili mutano e cambiano nel tempo. Il grave episodio che è avvenuto mercoledì sera a Montelupo merita di essere oggetto di indagini e sanzioni: Carabinieri e Polizia si stanno muovendo in tal senso. Il presidio e il controllo da parte delle forze dell’ordine è un aspetto importante della questione ma che non la esaurisce. E’ per questo che quando le indagini individueranno i colpevoli non dovremo comunque smettere di indagare a analizzare un fenomeno, il disagio giovanile, che è in costante mutamento.

Ogni fotografia o istantanea fatta in un certo momento storico con gli adolescenti, fotografa una situazione che ha valore in quel periodo e in quel contesto, e difficilmente può essere traslata in altri luoghi o assunta come verità assoluta sul lungo periodo. Per questo motivo a Montelupo in questi anni abbiamo voluto realizzare due indagini con educatori di strada: una nel 2016, intervistando 179 ragazzi e ragazze tra i 12 e 18 anni, e un’altra nel 2021, dopo la fase massima del Covid. Ogni volta con lo stesso obiettivo: capire come cambiano le esigenze e i bisogni dei più giovani della nostra realtà. E’ in quest’ultima indagine che gli educatori scoprirono per esempio che il significato di diverse scritte vandaliche nel paese che riportavano la sigla Q5M, poteva corrispondere alla dicitura “Quartiere 5 Montelupo”, ossia la zona corrispondente ai giardini Beaucaire, un luogo che negli anni è stato oggetto di diverse segnalazioni e dove i lampioni presentano appunto il codice Q5.

Un bisogno identitario questo, da parte di un gruppo di ragazzi, che non veniva però valorizzato in una presa in carico e cura del luogo di appartenenza, ma che sfociava invece in atti che deturpavano beni altrui. La ricerca del 2021 si concludeva sostenendo l’opportunità di ipotizzare forme di intervento/azione che favorissero la nascita di spazi e occasioni in cui permettere ai ragazzi e ai giovani di mescolarsi, scoprirsi e conoscersi. E’ anche per questo che abbiamo deciso di investire in un nuovo centro giovani. La scelta è stata quella di riqualificare l'ex cinema Risorti, facendolo diventare un luogo che potesse ospitare sia un centro giovani sia un cinema/teatro/arena estiva all’aperto, in modo da creare anche a Montelupo nuovi spazi contaminabili da funzioni e persone diverse tra loro. I lavori sono ancora in corso e dovrebbero terminare entro l'anno.

Ma la ricerca che abbiamo fatto conteneva anche un monito, ossia che qualsiasi risultato è difficilmente raggiungibile se un luogo o un intervento viene percepito dai giovani come loro imposto o anche solo consigliato dal mondo adulto. Coscienti di questo abbiamo convintamente appoggiato come partner anche il nuovo progetto “Dimensione Zero”, ideato da 6 ragazze di Montelupo di 22 anni. Nell’ex pallaio del Piazzale dei Continenti queste ragazze hanno creato un luogo aperto quotidianamente, fatto dai giovani per i giovani. Più sono infatti i nostri spazi, interventi e azioni sul territorio, più queste sono coordinate e più abbiamo la possibilità di trovare un punto di contatto con loro.

Non è comunque una sfida semplice. Chi gestisce Circoli o luoghi in cui i giovani si ritrovano sa quanto sia complicato: “Stanno qua tutto il pomeriggio ai tavolini, ma non c’è verso di coinvolgerli in nessuna attività”, mi sono sentito dire molte volte. Per non parlare delle iniziative con i genitori: in genere, quando vengono organizzate, non sono i genitori e le famiglie che ne avrebbero maggiormente bisogno a partecipare. Personalmente ho sempre pensato che, oltre alla doverosa messa a disposizione di spazi idonei, uno degli strumenti che abbiamo è quello di cercare di far sentire questi ragazzi maggiormente disagiati parte di una comunità, di un qualcosa che allarga la loro prospettiva e che conferisce loro anche responsabilità.

Una comunità questa, che può essere esplicitata in tanti modi: associazioni, sport, partecipazioni a palii di rioni, iniziative e feste di frazioni (che vedono appunto partecipare tante ragazze e ragazzi del posto che difficilmente si sarebbero visti in altri contesti). Noi saremo sempre vicini a ogni evento, iniziativa, manifestazione che aiuti tutti a sentirsi parte della nostra comunità. Certo, è più facile a dirsi che a farsi e chi si prodiga per cercare di coinvolgere in qualche iniziativa giovani all’apparenza disinteressati sa quanto sia complesso: tanti tentativi vanno a vuoto e spesso può capitare un senso di rassegnazione. Ma dobbiamo continuare a provarci, tutti insieme, perché la nostra comunità del futuro si costruisce anche e soprattutto da qua.

 

Simone Londi

ViceSindaco - Montelupo Fiorentino



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