Castelfranco ed il suo territorio ormai da troppo tempo vivono una situazione di preoccupante degrado comprovato da un diffuso malcontento che serpeggia nella popolazione.
Il degrado del territorio, plasticamente rappresentato da un centro storico eroso nel tempo del suo tessuto connettivo fatto di artigianato e piccolo commercio, rimpiazzato, purtroppo, anche da isole di spaccio più o meno note e dove il tipico idioma castelfranchese è stato spesso sostituito da un arcobaleno di lingue sconosciute ai più, che certificano, come i tentativi farlocchi di integrazione tra le varie etnie ed i castelfranchesi, troppo spesso, siano miseramente fallite, esponendo le popolazioni locali ad una preoccupante situazione di insicurezza, certificata dall’aumento esponenziale di furti in abitazioni di inermi cittadini ed accompagnato da fenomeni di danneggiamento al patrimonio pubblico e privato.
Un degrado evidente anche nelle aree periferiche dove, oltre al proliferare di furti, mancano i più elementari interventi di ordinaria manutenzione.
Un degrado che colpisce anche il cuore dell’amministrazione con la gestione irresponsabile di vicende come, ad esempio, la lottizzazione della cosiddetta “Isola Felice” prospiciente la zona sportiva, risalente ai primi anni 2000. Area in cui, ancora oggi, i loro abitanti pagano a caro prezzo le conseguenze di tale scempio. Situazione nella quale le amministrazioni a guida PD succedutesi negli anni, si sono letteralmente fatte prendere per il naso da imprenditori senza scrupoli, accettando, senza mettere in atto i doverosi controlli del caso, polizze fidejussorie per milioni di euro, a garanzia della completa realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria mai completate, risultate poi, come dichiarato pubblicamente dal Sindaco, fasulle e pertanto inesigibili.
Un degrado che risulta lampante anche con la ultra ventennale scellerata gestione economica, manifestamente fallimentare, della “Azienda speciale pubblici servizi” con particolare riferimento alle attività della Farmacia Comunale che, producendo debiti su debiti, ha costretto l’amministrazione comunale, azionista unico, di anno in anno, ad intervenire per ripianare le perdite di bilancio con risorse provenienti dalla tassazione locale e non solo.
Fenomeno che di fatto rappresenta una vera e propria tassa occulta per la cittadinanza e le imprese locali.
Una situazione che, nel suo complesso, in 28 anni di irresponsabile guida amministrativa, ha prodotto debiti ed incremento di tasse che ricadono inevitabilmente e costantemente su contribuenti ed attività locali.
Una amministrazione comunale che, con il passare del tempo, ha preferito inchinarsi con deferente ossequio ad un colosso della grande distribuzione che finirà per annientare anche gli ultimi germogli di commercio di prossimità del centro storico, favorendo la nascita dell’ennesimo “tempio del profitto”, a discapito del necessario ed imprescindibile investimento, nell’area ex LORBAC, della realizzazione di una scuola Primaria all’avanguardia, munita di adeguata mensa ed annessa moderna palestra.
Preoccupa inoltre la situazione di degrado degli impianti sportivi di fatto abbandonati dopo la revoca della loro gestione alle società sportive che, con dedizione, si prendevano cura del decoro e del regolare funzionamento degli stessi.
Proprio in questi giorni di fine anno ci troviamo con l’impianto di riscaldamento del Pala Bagagli spento a causa della sua mancata manutenzione, situazione che costringe le società sportive a ripiegare sull’utilizzo della palestra geodetica, anche questa spesso soggetta al mal funzionamento dell’impianto di riscaldamento, sempre per assenza di banale ordinaria manutenzione.
Situazione che espone le atlete e gli atleti, anche giovanissimi, delle nostre società sportive a rischio infortuni ed al deprecabile fenomeno del rinvio degli eventi sportivi troppo spesso dirottati su impianti decisamente più efficienti siti in comuni limitrofi.
Degrado manifestato anche con la realizzazione di vere e proprie cattedrali nel deserto come, ad esempio, la piscina comunale, ormai dismessa da troppo tempo e che, negli anni di attività, ha prodotto solo debiti ed inefficienza.
Una vicenda che ha visto il fallimento delle gestioni UISP e che rischia di far perdere alla comunità di Castelfranco, causa palesi inefficienze dell’amministrazione comunale, finanziamenti a fondo perduto del PNRR necessari per ristrutturare l’impianto.
Una nota, preoccupata, la merita la torre campanaria, uno dei simboli identitari della nostra comunità, imbracata ormai da troppi mesi per l’esecuzione di lavori che tardano nella loro esecuzione e dei quali non è dato sapere quando troveranno il termine.
Situazione che crea danno alla circolazione di persone e mezzi oltre che alle attività commerciali del centro storico.
Esempio emblematico dei molti annunci e delle poche realizzazioni dell’attuale amministrazione comunale.
E che dire poi dei vari uffici comunali ad iniziare da quello anagrafe dove si è ribaltato il senso del termine “servizi ai cittadini”.
Non più servizi comunali a disposizione dei cittadini, ma cittadini a disposizione dei dipendenti dei servizi comunali.
Complice il nuovo regolamento sugli orari dei dipendenti comunali, ai quali è permesso un l’orario flessibile che va inevitabilmente a discapito della qualità di servizi e della fruibilità da parte di cittadini ed imprese, costretti a rincorrere gli orari dei “flessibili” dipendenti comunali.
Inefficienza che trova una delle sue massime espressioni nel servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, tra i più cari e tra i più disorganizzati dei comuni della provincia.
Quelli elencati sono solo alcuni degli esempi più salienti di una gestione amministrativa decisamente fallimentare e che richiede un netto cambio di passo.
Consapevoli delle difficoltà in cui versa il bilancio e la macchina amministrativa locale, il Centrodestra, preoccupato che questa gestione approssimativa ed irresponsabile possa ripetersi anche per i prossimi cinque anni, ribadisce la propria unità d’intenti per giungere ad un deciso cambio di rotta nei metodi e nella sostanza della prossima amministrazione comunale, candidandosi quale credibile e responsabile alternativa al mal governo della sinistra che ha imperversato negli ultimi tre decenni.
Il Centrodestra intende pertanto avviare un percorso di dialogo ed apertura nei confronti della società civile locale del capoluogo e delle frazioni, del mondo imprenditoriale e sindacale, delle attività commerciali ed agricole, del mondo del volontariato e dell’associazionismo, delle attività ricreative e culturali ad iniziare da contrade e comitati, dei raggruppamenti civici locali e di quanti ritengano di poter dare un fattivo e concreto contributo per cambiare le sorti della nostra amata comunità.
Intendiamo quindi proseguire un percorso che, parlando un linguaggio di verità, concretezza e sobrietà, possa coagulare intorno a se una seria ed ampia proposta, alternativa e vincente, all’attuale maggioranza, portando la costituenda coalizione ad amministrare con profitto e buonsenso Castelfranco nei prossimi cinque anni.
Pino Calò, Forza Italia
Fabio Mini, Fratelli d’Italia
Monica Ghiribelli, Lega
Paolo D’Addario, NOI MODERATI
Aurora Rossi, Consigliere comunale Gruppo Forza Italia
Alba Colombini, Consigliere comunale Gruppo Centrodestra per Castelfranco
Nicola Sgueo, Consigliere comunale Gruppo Centrodestra per Castelfranco
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