Il 60% delle persone non riconduce lo spreco alimentare alla crisi ambientale secondo l’ultimo osservatorio Waste Watcher, un dato che evidenzia la necessità di fare rete e promuovere la formazione per creare buone pratiche in tutta la filiera. È stato lo proprio lo spreco, in particolare quello alimentare, il focus dell'ottava edizione del Forum Economia Circolare della Toscana conclusasi al Centro Pecci di Prato.
Tanti i temi affrontati nei diversi interventi di politici, persone esperte, aziende e associazioni per approfondire luci e ombre del settore: dal punto sullo stato degli impianti dedicati al riciclo dei rifiuti, connessi anche ai finanziamenti del PNRR, alla filiera del riuso e riciclo di carta, plastica, vetro e organico, fino al Piano per l’Economia Circolare regionale che mette in luce il lavoro ancora da fare per gestire interamente i rifiuti in Toscana.
Il focus del Forum è stato lo stop allo spreco alimentare partendo dal dato che in Italia ogni anno si perdono tra i 12 e i 18 milioni di tonnellate di cibo. Globalmente, per produrre il cibo che sprechiamo, emettiamo 3.3 miliardi di CO2 pari a oltre il 7% di quelle totali; se lo spreco alimentare fosse una nazione sarebbe al terzo posto dopo Cina e Usa negli stati emettitori. Si è anche parlato di buone pratiche e innovazioni relative a riciclo, riuso, etichettatura per vedere i rifiuti come una risorsa, creando nuove professionalità e ricerche, come nel campo del tessile, del riuso del plasmix e dei pannolini, il cui riciclo è al centro di uno dei cantieri della transizione ecologica promossi da Legambiente in Toscana.
Durante la mattinata si è parlato di tutte le parti della filiera per contrastare lo spreco alimentare, con progetti “Senza Spreco” portato avanti dall’associazione “Le Mele di Newton”, che mettono al centro le buone pratiche per fare spesa e per cucinare ed eventi come Disco Soupe, fino all’educazione scolastica e alla donazione degli avanzi, mettendo al centro il contrasto alla povertà alimentare con il lavoro della Caritas Lucca.
Ha trovato spazio anche l’impatto della crisi climatica nell’attualità, all’indomani della deludente chiusura della COP28 e a poco più di un mese dalla tempesta Ciaràn che ha colpito la Toscana.
L’introduzione è stata affidata all’assessora regionale all’ambiente Monia Monni, che ha evidenziato la necessaria gestione della crisi climatica a livello politico e locale mettendo insieme pianificazione urbanistica, sanitaria e ambientale. “Abbiamo dedicato un ampio spazio al tema della riduzione dei rifiuti e allo spreco alimentare nel Piano regionale dell’economia circolare,” spiega l’assessora regionale all’ambiente Monni. “Adesso aspettiamo la sua approvazione che avverrà, ci auspichiamo a febbraio e che ci consentirà di svincolare 50 milioni di euro della programmazione europea che dedicheremo ai progetti di riduzione degli sprechi, in particolare legati all’ambiente e al sociale come il Banco Alimentare e una serie di iniziative con le cooperative del terzo settore ad esempio legate al carcere, nell’ottica di una transizione che sia sostenibile e giusta.”
“Tutto è interconnesso: in ogni azione dovremmo mettere al primo posto la riduzione di tutti gli sprechi, la COP 28 ci dice che dobbiamo capire la gravità della situazione, ben visibile a livello internazionale e anche nel nostro territorio come ci hanno mostrato le alluvioni del 2 novembre,” dichiara Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana.
Durante il Forum si è tenuta anche la premiazione del Comune Riciclone 2023, Gambassi Terme, con il premio consegnato dal presidente di Legambiente Toscana al sindaco Paolo Campinoti, che per il quinto anno è stato attribuito a un comune dell’Empolese Valdelsa.
Poi, durante la mattinata si sono alternati interventi delle persone esperte e aziende che hanno presentato il lavoro legato all'economia circolare partendo dal coinvolgimento della cittadinanza al miglioramento degli impianti. “Sei Toscana è impegnata in un ambizioso piano industriale che, oltre ad incrementare le raccolta differenziata nei comuni gestiti, punta ad una migliore qualità dei materiali da avviare a riciclo e alla progressiva riduzione degli scarti,” dichiara Alessandro Fabbrini, presidente Sei Toscana. “Da un lato la sinergia con gli impianti, dall'altro la collaborazione dei cittadini, si rivelano indispensabili alla realizzazione dell'economia circolare e della riduzione degli sprechi.”
All’interno del Forum si è parlato di economia circolare nelle diverse filiere, dalla plastica alla carta nel distretto di Lucca: “Nell’anno della pandemia e del boom di e-commerce e food delivery si è registrato un -11% di spreco alimentare a livello nazionale e il 54% degli italiani ha migliorato le proprie strategie anti-spreco,” spiega Massimo Medugno, direttore di Assocarta. “E’ stato l’anno in cui l’uso di imballaggi in carta e cartone e’ cresciuto rispetto ad altri materiali, confermando che essi sono dei buoni alleati contro lo spreco alimentare e in cui il riciclo della carta ha raggiunto l’85% del riciclo, dato quest’ultimo confermato anche nel 2023. Secondo i dati TwoSides il 63% dei consumatori preferiscono gli imballaggi in carta e cartone proprio grazie alla loro sostenibilità.”
Si è parlato anche di riciclo di plastica, in termini di innovazione come i progetti lanciati da Revet per usare la plastica 100% riciclata per la cosmesi naturale a km zero, per i kit di raccolta consegnati alla cittadinanza e vasi usati dal distretto vivaistico pistoiese. “Siamo riusciti a raggiungere il 65% di riciclo degli imballaggi in plastica, in anticipo rispetto all’obiettivo europeo,” dichiara Alessia Scappini, amministratrice delegata Revet. “Per quanto riguarda il lavoro dell’impianto di Pontedera sono state lavorate oltre 170mila tonnellate di imballaggi misti metallici e plastica che raggiungono quasi 300 mila tonnellate insieme a quella del vetro. ”
“Cerchiamo di motivare la cittadinanza a riciclare e a portare avanti buone pratiche, lavorando in alleanza con le istituzioni e le associazioni che ci aiutano a coinvolgere i territori su vari percorsi come la raccolta differenziata,” dichiara Giuseppe Meduri, direttore relazione esterne di Alia Multiutility."Secondo noi, l’economia circolare e il decoro urbano sono un gioco di squadra, come recita lo slogan della nostra prossima campagna. E la Toscana vuole essere un territorio sempre più sostenibile”.
“In Toscana continuiamo ad essere una regione virtuosa in termini di riduzione dei rifiuti da smaltire e in termini di riduzione dello spreco non solo di materie recuperabili ma anche di qualità di suolo e aria. Abbiamo ottime qualità relative ai rifiuti riciclabili garantite dalla disciplina della cittadinanza, da una buona efficienza dei servizi, il tutto stimolato dai sindaci e dai comuni protagonisti. Abbiamo raggiunto il 70% di differenziata nella zona della costa, con 100 comuni serviti e gli scarti inferiori a 7%,” conclude Daniele Fortini, presidente del gruppo Retiambiente.
Fonte: Ufficio Stampa di Legambiente Toscana
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