Trasloco centro islamico, la Lega Castelfiorentino: "Operazione compromette l'identità del paese"

Susi Giglioli

Sulla possibile apertura di un centro culturale islamico o moschea, poiché in più occasioni è ormai rilevato avere la stessa funzione, le parole del sindaco tendono a smorzare la presa di posizione di un gruppo di cittadini ma di sicuro non rassicurano.

Si parla infatti di un “trasferimento” ma questo trasferimento, di cui l’amministrazione sembra non avere conferma, avrebbe per oggetto l’acquisto di un capannone originariamente adibito a finalità diverse (commerciali o artigianali) da quelle culturali, su cui si presupporrebbe un controllo dei requisiti minimi di sicurezza, ordine pubblico e igiene funzionali al diverso impiego.

Inoltre, visto che non parliamo di una gelateria, inevitabilmente tale operazione comprometterebbe ulteriormente l’identità del paese se l’ampliamento del centro già in essere, si riconfermasse, ai margini nel centro storico o ai suoi margini, sopratutto perché l’ampliamento potrebbe richiamare utenza dai comuni circostanti divenendo un riferimento territoriale.

Trovare un’altra collocazione al di fuori del centro storico e delle aree residenziali circostanti sarebbe una dimostrazione di rispetto culturale reciproco.

Di sicuro mi sarei aspettata, da parte del sindaco, una maggiore interlocuzione con la comunità islamica e, di conseguenza, anche una maggiore conoscenza della questione visto che nel 2017 fu organizzato, da questa amministrazione, uno specifico evento sull’Islam al Teatro del Popolo di Castelfiorentino per “avviare un confronto e un dialogo concreto con le associazioni anche a livello locale”.

Nel prossimo Consiglio Comunale ritengo opportuno presentare un’interrogazione e forse avremo qualche informazione in più.

Susi Giglioli, Lega Castelfiorentino

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