"Ora educazione!”. É il titolo della campagna del Partito Democratico della Toscana per chiedere una legge nazionale che introduca l’educazione all’affettività, all’emotività e alla sessualità nelle scuole. L’iniziativa parte da una mozione già presentata dal consigliere Iacopo Melio, responsabile dipartimento diritti e inclusione del Pd nazionale, in Consiglio regionale della Toscana.
Durante lo scorso consiglio comunale è stato approvato un ordine del giorno analogo, con i voti dei gruppi di maggioranza. L'atto è stato votato dal Partito democratico, dalle liste civiche di maggioranza Cittadini a Sinistra e Noi per Castello e dal M5S con voto contrario da parte della Lega.
Ciò che si chiede al Parlamento è di discutere una legge che inserisca un momento scolastico, sotto la guida di professionisti specializzati, sull’affettività, rivolto a bambini e bambine, ragazzi e ragazze, dalla scuola primaria fino alla secondaria, con l’obiettivo di facilitare lo sviluppo delle competenze emozionali, relazionali e sessuali necessarie per affrontare efficacemente e in modo sano le proprie relazioni interpersonali nel corso della vita, improntate al rispetto di sé e degli altri. Una materia necessaria a educare, sensibilizzare e prevenire anche la violenza di genere, drammaticamente riportata in primo piano con i femminicidi di Klodiana Vefa e Giulia Cecchettin.
"Purtroppo la destra a Castelfiorentino è convinta che quello della “discriminazione delle donne” sia argomento su cui scherzare e provocare, sminuendo la gravità dell’argomento stesso e mistificando la realtà stessa delle cose e delle discussioni- dicono i consiglieri del Pd-. Ogni tre giorni in Italia una donna è vittima di femminicidio, un fenomeno che è spesso il risultato di una lunga escalation di abusi, minacce, umiliazioni e sopraffazioni. Condizioni nelle quali troppe donne si trovano senza disporre di alcuna via d'uscita. Ci associamo al Presidente del Consiglio comunale nel chiedere in maniera forte e decisa di non utilizzare questo argomento doloroso, delicato e serio come pretesto di provocazione e di sarcasmo, per far arrivare il messaggio forte e chiaro che la violenza sulle donne non è un problema di un singolo soggetto disturbato ma dell’intera società a partire dalle famiglie, dalle scuole alla rete sociale stessa dei territori".
Fonte: Pd Empolese Valdelsa
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