La rapina finita con la morte del commerciante iraniano Safaei Chakar Kiomars ha ora due persone arrestate: sono due fratelli brasiliani, di 19 e 24 anni, fermati dalla polizia all'aeroporto di Bologna mentre tentavano la fuga in Sudamerica. Il colpo avvenuto a Novoli, in via de Pinedo dove il commerciante abitava, era cominciato con un pedinamento da parte dei due nel pomeriggio del 29 novembre.
Chakar Kiomars aveva un banco al mercato della Loggia del Porcellino. I due sapevano che lui si portava a casa i soldi dell'incasso, così dal centro storico l'hanno seguito fino a bloccarlo sulla soglia dell'appartamento al sesto piano, alle 18.30. Lo hanno picchiato con estrema violenza. Gli è stato applicato su occhi e bocca del nastro adesivo cerato nero. Le braccia sono state bloccate dietro la schiena e in testa gli è stato messo un sacchetto di tessuto nero.
Così è cominciata la razzia in casa. Uno dei due ha fatto da 'palo' in strada, in attesa che il complice uscisse con il bottino per la fuga. Nel frattempo, la vittima è rimasta 18 ore in quelle condizioni, prima di morire per asfissia. Solo all'indomani, nel pomeriggio, un fratello e un nipote si sono recati a casa sua perché non avevano più contatti con lui e non rispondeva il telefono.
Le indagini sono state condotte dalla squadra mobile della questura di Firenze, coordinate dal pm Sandro Cutrignelli, mentre a riferire in conferenza stampa è stato il procuratore capo Filippo Spiezia. A sfavore degli indagati sono risultati i filmati delle telecamere di zona, del condominio e i tabulati telefonici dei due indagati, che seguivano gli stessi spostamenti della vittima. Dopo l'arresto a Bologna, in casa dei due fratelli sono stati rintracciati dei vestiti che sarebbero gli stessi ripresi dalle immagini di sorveglianza il 29 novembre.
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