Un minuto di rumore del Consiglio regionale per ricordare Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa dal fidanzato nei giorni scorsi e per le altre donne vittime di femminicidio. E al centro dell’aula, sopra la bandiera col Pegaso, un paio di scarpe rosse. E ancora, il palazzo del Pegaso illuminato di rosso da oggi, martedì 21 novembre, a sabato 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Sono le iniziative simboliche attraverso le quali il Consiglio regionale della Toscana vuole testimoniare la ferma condanna delle violenze e dei femminicidi, i cui numeri continuano a crescere tragicamente, e la solidarietà ai familiari delle vittime. Lo ha deciso l’Ufficio di presidenza dopo il caso di femminicidio di Giulia Cecchettin, la cui vicenda occupa le cronache da giorni.
"Come ogni anno, nella settimana in cui si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, al centro dell’aula c’è un paio di scarpe rosse", ha detto infatti il vicepresidente Stefano Scaramelli aprendo i lavori del Consiglio regionale. "Le scarpe rosse sono assurte a simbolo della giornata, per denunciare gli abusi sulle donne e i femminicidi, dal 2009. Per dare più valore al nostro messaggio e urlare basta contro la violenza sulle donne, da oggi la facciata del palazzo del Pegaso sarà illuminata di rosso. Soprattutto per dare più valore agli eventi tragici degli ultimi giorni, perché non si ripetano più".
Il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, in un suo messaggio ha detto che "l'impegno per prevenire e contrastare i fenomeni di violenza maschile contro le donne deve vederci impegnati tutti, senza alcun distinguo. Faccio mie le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che l'ha definita 'una intollerabile barbarie sociale'. Di fronte agli oltre 100 femminicidi, in Italia, nel solo 2023, serve un’azione più consapevole, concreta e costante di educazione e prevenzione. È un impegno che deve vedere unite, l'una a fianco all'altra e ognuna per la propria parte, istituzioni, scuola, famiglie, comunità sportive, ricreative, religiose, sociali. La drammatica vicenda di Giulia Cecchettin ha sconvolto tutto il Paese ma già oggi, da Fano, arriva la notizia di un nuovo caso di femminicidio. Contrastare qualsiasi forma di violenza e prevaricazione di genere è una responsabilità sociale. Il Consiglio Regionale, come ha fatto in tutti questi anni anche con il prezioso contributo della Commissione Pari Opportunità, farà la sua parte senza se e senza ma".
"Voglio fare un appello agli uomini", ha aggiunto Mazzeo, "soprattutto ai più giovani: non indigniamoci solo di fronte alle manifestazioni più plateali della violenza di genere, non nascondiamoci dietro l'idea di non essere dei carnefici, se sappiamo di casi di violenza denunciamolo, perché finché verrà tollerata da parte nostra anche la più minima forma di oppressione saremo complici di un sistema strutturalmente discriminatorio sul piano sociale, civile ed economico".
In luogo del minuto di silenzio che era stato richiesto dalla consigliera Irene Galletti (Movimento 5 stelle), il vicepresidente Scaramelli, raccogliendo la puntualizzazione di Vincenzo Ceccarelli (Pd), ha chiesto all’Aula di manifestare "un minuto di rumore", così come chiesto dalla sorella di Giulia Cecchetin.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio stampa
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