A Castelfiorentino, il 25 novembre iniziativa all’insegna della sensibilizzazione e della consapevolezza organizzata dalla Conferenza delle donne democratiche della Toscana e dal Partito Democratico della Toscana. Dalle 10, nello scenario del Ridotto del teatro del popolo (piazza Gramsci, 77) si terrà l’iniziativa “Mi riguarda”, un’occasione di dialogo e confronto in cui si affronterà il complesso tema della violenza sulle donne, facendo il punto sulle misure messe in atto a livello regionale e nazionale e sulle attività da intraprendere affinché si riescano a mettere in atto concrete azioni di contrasto. La finalità è chiara: far comprendere a tutte e tutti che quello della violenza sulle donne è un fenomeno che riguarda tutti e non solo il genere femminile. Per raggiungere questo scopo, sono stati chiamati a raccolta esponenti della classe politica regionale e nazionale, professionisti che operano in questo ambito ed esperti. Tra gli ospiti in programma: Matteo Biffoni, ANCI; la onorevole Laura Boldrini; la portavoce territoriale delle Democratiche, Eleonora Caponi; la portavoce regionale delle Democratiche, Tania Cintelli; il coordinatore della Conferenza programmatica del PD Toscana, Giacomo Cucini; il sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni; il segretario del PD Toscana, Emiliano Fossi; la segretaria del PD locale, Francesca Giannì; l’assessora alle pari opportunità della Regione Toscana, Alessandra Nardini; la professoressa ordinaria in filosofia politica e preside della classe di Scienze sociali presso la Scuola di studi universitari e di perfezionamento Sant’Anna di Pisa, Anna Loretoni; Anna Masoni, centro aiuto donna Lilith; Alessandra Pancuz, associazione RELIVE.. Atteso anche il contributo della portavoce nazionale della Conferenza delle donne democratiche, Cecilia D’Elia.
Tania Cintelli, portavoce Conferenza donne democratiche della Toscana
“Rendere consapevole l’intera società che quello della violenza sulle donne è un tema che riguarda tutti, è fondamentale e strategico. Purtroppo, si continua a delegare la questione esclusivamente alle donne, come se si trattasse di un problema personale. Rendere il dibattito mainstream e fare in modo che gli uomini di ogni età se ne sentano partecipi é l’unica via che possiamo percorrere per fare in modo che il contatore delle vittime possa arrestarsi. La scelta di organizzare questa iniziativa a Castelfiorentino non è stata casuale. Proprio qua, qualche settimana fa, è stata brutalmente uccisa l’ennesima vittima di femminicidio. Una scia di sangue che non accenna a placarsi e che ha estremo bisogno di soluzioni strutturali. Molto passa dalla cultura e dall’educazione. Sin da piccoli, è urgente far comprendere a bambini e bambine che alla base di ogni rapporto sociale deve esserci il rispetto reciproco e il reciproco riconoscimento. L’introduzione dell’educazione all’affettività e al rispetto deve essere obbligatoria nelle scuole. Serve poi rendere ancora più efficace la rete di protezione. Se una donna si sente in pericolo serve proteggerla senza se e senza ma. I centri anti-violenza devono poter contare su risorse e supporto allo scopo di consentire alle donne di liberarsi dal maltrattante. Molto è stato fatto in Regione Toscana e nel Paese. Molto ancora è da fare. Serve l’impegno di tutte e tutti e bisogna ricordare che ogni giorno è il 25 novembre. Spegnere i riflettori su questo tema è inaccettabile” ha concluso Tania Cintelli.
Emiliano Fossi, segretario del PD Toscana
“Il femmicidio di Giulia Cecchettin, giovanissima, uccisa da un coetaneo, ha sconvolto tutti noi. Dobbiamo contrastare la violenza di genere ogni giorno e in ogni luogo. Dobbiamo educare i futuri uomini. Mettiamo da parte la contrapposizione politica e agiamo in fretta. Finché continueremo a leggere bollettini quasi quotidiani di donne uccise significa che non abbiamo fatto abbastanza. Parallelamente all’educazione, come politici siamo chiamati a livello normativo a promuovere anche una vera parità ed emancipazione. Perché tante altre storie ci raccontano che anche l’indipendenza economica é fondamentale per affrancarsi da situazioni familiari di violenza e aprire una nuova stagione della propria vita. L'ingresso della nostra sede regionale ospita un murales con tutti i nomi delle donne uccise per mano di uomini, perché nessuno dimentichi o resti indifferente di fronte alle vite spezzate dalla violenza maschile” dice Emiliano Fossi.
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