Le nuove strategie terapeutiche a disposizione dei pazienti, l’utilizzo dei farmaci biotecnologici di ultima generazione, le malattie rare: sono questi alcuni degli argomenti al centro del congresso nazionale di Reumatologia pediatrica iniziato ieri al Meyer Health Campus. Il convegno, che vede riuniti esperti di livello nazionale e internazionale, è presieduto da Gabriele Simonini, professore associato in Pediatria presso il dipartimento Neurofarba dell’Università di Firenze e responsabile del servizio di Reumatologia dell’AOU Meyer IRCSS. La tre giorni congressuale rappresenta l’occasione per fare il punto della situazione su tutte quelle patologie che coinvolgono il sistema immunitario: dall’artrite idiopatica giovanile alla sclerodermia, dall’uveite al lupus eritematoso sistemico.
A darsi appuntamento, per le 40 sessioni previste, sono ben 300 specialisti e tre ospiti da istituzioni straniere (Brian Feldman, The Hospital for Sick Children, Canada; Pier Giorgio Neri, Cleveland Clinic, Abu Dhabi; Carlos Rosé, Thomas Jefferson University, USA). Tra le novità dell’evento formativo, l’attivazione del primo corso italiano di videocapillaroscopia in età pediatrica. Il punto di vista dei piccoli pazienti e dei loro caregivers è stato al centro del congresso, con la partecipazione di rappresentanti delle associazioni dei pazienti a tutte le sessioni. Sono stati inoltre consegnati i premi di ricerca “Alessio Mustich”, finanziati dall’ Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare – APMARR, e diretti a giovani ricercatori nel campo della sclerodermia giovanile.
“Da sempre – spiega il professor Simonini - il Meyer lavora sul fronte della ricerca e della cura delle malattie reumatologiche, comprese quelle che sono rare tra le rare: un impegno che ha permesso al nostro ospedale di entrare a far parte della Rete ERN, ReCoNNET, un prestigioso network europeo. Dal 2022 infatti il Meyer è stato selezionato come centro reumatologico pediatrico specializzato nella cura delle patologie rare e complesse del connettivo. Grazie a questo acquisito expertise, un bambino proveniente da un’altra regione, ha ricevuto immediata diagnosi e appropriata terapia per una rarissima forma sclerodermica: la fascite eosinofila. Del resto, la nostra Unità di Reumatologia è stata incaricata di coordinare il registro europeo e nord-americano delle fasciti eosinofile in età pediatrica”.
Fonte: Fondazione Meyer
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